Concert At Mediterraneo Theatre - Salvatore Maresca Serra

Anche se di recente ho assimilato nel mio vissuto l'importanza di essere un blogger, il mio mestiere non è scrivere nè tantomeno recensire, e non è dei mestieri che intendo parlare pur essendo essi nobili, necessari e insostituibili. Ma intendo parlare di arte, una virtù che se non supera "il mestiere" di fare le cose, non è arte. Nikolaev Tarabukin - critico che apprezzo da lunga data (perchè nun sò un pischello) - ha sostenuto sotto il regime delle repubbliche sovietiche qualcosa di estremamente necessario alla cultura post-moderna, ovvero al suo alveo, al suo prodromo, al suo imprinting: "L'arte appartiene a tutte le sfere dei mestieri e tutti i mestieri possono diventare arte". Questa premessa è necessaria per parlare del fatto che Arte è (dicendolo semplicemente) una qualità che traghetta qualsiasi mestire (se si vuol essere d'accordo con Tarabukin) nell'olimpo di una perfezione esecutiva, espressiva, comunicativa che appartenga alla sfera della genialità. E' anche evidente che nella critica contemporanea aleggiano correnti e scuole di pensiero che rinnegano tutto ciò, e che pongono l'arte in una sfera del tutto opposta; la restituiscono per esempio alla creatività popolare; vi negano l'identità e l'autorità dell'artista, facendo scivolare il dominio esercitato dai grandi individui artisti nei secoli in un sottoscala di oblio, di deistituzione e destituzione dal ruolo socio-culturale.

L'identità individuale sembra abbia dato molto fastidio alla cultura delle sinistre dell'intellighenzia. E poi in un'epoca dove la "riproducibilità seriale" delle immagini - per esempio - sposata alla produzione industriale stigmatizzata dalla pop art di Wharol e compagni mette in dubbio dal punto di vista teoretico "l'Autore", è ancora - o può ancora essere - la vera, insostituibile qualità peculiare dell'arte la bravura? La genialità? Penso sia una bellissima domanda. Wharol - per esempio - non dipinge, non disegna ma serigrafa, ovvero stampa come un qualsiasi operaio tipografico. Per pensarla come Duchamp, Warhol nega che l'arte sia un artigianato sublime perchè l'artigianato portato al livello sublime necessariamente deve essere considerato arte (perchè è perfetto, è ciò che definiamo "bello" perchè la bellezza siamo da secoli abituati a vederla nella perfezione classica dell'esecuzione sapiente, suprema, insuperabile, ineffabile) e tutto questo va negato perchè dà fastidio. Chi non ricorda l'opera di Marcel Duchamp che fece scalpore al Metropolitam Museum of Art? Il titolo era "Fontana", ma la realtà era un orinatoio. Certo nessuno può negare che anche un orinatoio (zampillando un flusso d'acqua come nei cessi sull'autostrada, quelli dove si piscia in piedi) può essere considerato una fontana. Quindi, con un'operazione allucinatoria e congettosa, si può ribatezzare arte un orinatoio e farne una fontana: l'opera d'arte non sta più nella bravura costante e innegabile dell'esecutore, ma nella capacità visionaria dell'autore. L'autore (come affermava Picasso) non cerca più, si limita "a trovare"...Quindi l'arte non è più neanche "ricerca" - pensiamo a secoli spesi indefessamente a farsi un mazzo così per ottenere risultati sempre più - come dire? - "nobili", "apprezzabili", "supremi" ? No! L'arte è qualcosa di diverso. Qualcuno ha detto, nella cosidetta "post-modernità. Basta avere un'idea, ed ecco che l'esecuzione materiale dell'opera non è più importante. Spero di non annoiare. Ma passiamo alla musica.

Oggi la musica si fa tagliando e incollando cosidetti "Loop". Che altro non sono che pezzi di registrazioni di strumenti precostituiti. Poi s'incollano - con una certa esperienza ovviamente - ci mancherebbe!, e si fa un pezzo, un altro, e così via. Tutti possiamo suonare: garage band docet. Ebbene, ultimamente si fa parecchia confusione sull'arte, sulla musica, sul genio e sulla capacità di comunicare, perchè - di sicuro - arte è comunicazione, e almeno questo non si può negare. Comunicare emozioni, oppure sentimenti più complessi, comunicare tessuti di esperienze, di ricordi, di amori verso altri artisti che ci hanno costituito in quanto tali con i loro grandi esempi...comunicare, comunicare ciò che si ha da dire. Ma passiamo ora al pianoforte, ai pianisti e ai compositori. Se facessero come Duchamp, che razza di musica verrebbe fuori?! Magari qualcuno potrebbe defecare sui tasti e chiamare l'opera che sò io: "Entropia di odori musicali". Allora, quando si suona il pianoforte, credo non si possa barare più di tanto. Nun se pò fa come Fontana - parlo adesso del pittore, quello che tagliava le tele - e fare quella cosa là sui tasti e dire che è arte. Io sono un appassionato del pianoforte. Amo tutti quelli che lo amano, che non lo sviliscono, che lo rispettano. E quindi difficilmente accetterei il Wharol pianista. E purtroppo ne vedo parecchi in giro. Per non fare nomi da Clayderman (nun so come se scrive e nun me ne pò fregà dde meno) ad Allevi, di cui per caso ho trovato su questo sito una recensione. Bene, un'occasione perfetta per parlarne. A me non mi sta bene che se sta a fà tutto sto casino su 'sto ragazzetto che và ar costanzo a fà er nipotino di Jarrett. "Est modus in rebus" diceva Orazio Flacco, grande poeta. Allora, per farla breve, noi non celebriamo un Enrico Pieranunzi - non quanto meriterebbe, non celebriamo un Danilo Rea - quanto meriterebbe - non celebriamo un Salvatore Maresca Serra - quanto meriterebbe (sono i miei preferiti in Italia) e diamo la stura a prodottini commerciali che innalziamo sugli altari dei mass media?!... Allora io dico: "C'è molta confusione nell'arte"! Ed è un peccato. La musica dev'essere fatta da chi possiede profondità, pensiero, conflitto, umiltà, bravura, genialità, eternità. Mi ribello all'idea che l'ennesimo tentativo di contrabbandare per arte gli encefalogrammi piatti rischi di approdare al grande pubblico per inquinarlo.

Di contro propongo questo concerto del pianista Salvatore Maresca Serra (molto poco conosciuto in Italia perchè vive a Los Angeles dove se becca pure il Los Angeles Music Award il 29 Novembre), come contraltare della banalità pianistica di molti che si fanno passare per geni, per artisti, ma che - a mio modesto avviso - finiscono solo per confonfere ancora di più un pubblico che andrebbe erudito, acculturato, non solo informato. Ecco, la mia è una controinformazione. Spero che a qualcuno interessi e mi riprometto - se dovesse... - di dare altre controinformazioni perchè ne ho molte e tutte altrettanto interessanti.

Il concerto che consiglio lo si trova su (nun so se prende l'HTML ma fa lo stesso) su http://www.myspace.com/salvatoremarescaserra in versione demo, oppure integrale su http://www.salvatoremarescaserra.com poi magari ne parliamo.

Ciao agli amici e ai nemici (di più) Davide Padella

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