I Sanctity... Giovani, promettenti e raccomandati nientemeno che dal Mustacchio (Dave Mustaine, ndr) in persona.

Road to Bloodshed è un album veramente un buon album di debutto, nulla di più e nulla di meno, se rapportato all'improvviso boom di successo dei quattro. 

Il quartetto di Asheville propone un sound fortemente ispirato dal Thrash anni '80, in particolare quello "Slayeriano" e "Megadethiano", ma rinterpretato in chiave "moderna". Mi spiego meglio. In Road to Bloodshed sono spesso presenti passaggi in ritmi metalcore, ritornelli simil-emo (vedi Killswitch Engage e primi Trivium) che vanno tanto di moda adesso ed è anche presente un pizzico di Death Metal melodico svedese alla In Flames ed Arch Enemy.

Analizzata la forma, passiamo al contenuto, ovvero alla qualità delle canzoni. Non vi è una grande varietà compositiva dal momento che pressochè tutte le canzoni mantengono la medesima struttura. A mio modest(issim)o parere, su tutte spiccano senza dubbio Beneath the Machine, Billy Seals e The Shape of Things; in calando sono da segnalare la title-track, Brotherhood of Destruction, Flatline e Zeppo (più che altro per il suo orecchiabilissimo ritornello). Gli altri brani, a dire il vero, rimangono un po' nell'anonimato in questo susseguirsi di dodici tracce tutte simili tra loro.

I PRO di quest'album sono i riff esplosivi e mozzafiato del duo d'asce MacEachern-Childress (vedi Flatline e Beneath the Machine), il lavoro di supporto della coppia ritmica Anderson-London (in particolare visibile in The Shape of Things) e soprattutto la sontuosa produzione di Jason Suecof, capace di rendere perfettamente distinti ed udibili fra loro i suoni dei quattro strumenti e di aggiungere al lavoro, con ottimo gusto tra l'altro, motivi in archi e cori. I CONTRO sono la suddetta eccessiva somiglianza delle canzoni e, a mio avviso, il cantato di MacEachern (che passa da una voce che, a me, pare la fusione tra quella grezza dello zio Lemmy al ruggito rauco di Flynn dei Machine Head ad alcuni acutini talvolta imbarazzanti) che, alla lunga, può stancare. Ultima cosa da rapportare è il mio di dubbio, non certezza perchè probabilmente si trattano di semplici casualità, di semi-plagio in alcune canzoni: l'aria di Zeppo somiglia troppo a quella di Anthem (We Are the Fire) dei Trivium, una piccola parte del suo riff a quello di Master of Puppets, mentre l'intro di Beloved Killer ricorda quella di Burn It Down degli Avenged Sevenfold. 

Da evitare per i puristi, da almeno ascoltare per i curiosi e per i più aperti alle nuove tendenze del Metallo.

Elenco tracce testi e video

01   Beneath the Machine (03:19)

Start the needle up again as I crawl to the chair
Anticipate the pain
Feel the charge in the air, sick fascination
Can't wash away this alteration

Beneath the machine
Constant noise inside my head
Trading blood for ink, into torture I will sink
Beneath the machine again

Sometimes a picture to make heads turn
Sometimes a badge of honor earned
Always a reminder of pain endured
Never a way to say these words

Beneath the machine
Constant noise inside my head
Trading blood for ink, into torture I will sink
Beneath the machine again

Just remember
It's all for time
By skin be judged, with my skin define

Beneath the machine
Constant noise inside my head
Trading blood for ink, into torture I will sink
Beneath the machine again

02   Brotherhood of Destruction (04:21)

03   Road to Bloodshed (03:29)

04   Laws of Reason (04:26)

05   Billy Seals (03:28)

06   Zeppo (04:12)

07   Beloved Killer (03:20)

08   The Shape of Things (03:34)

09   Flatline (03:26)

10   The Rift Between (03:38)

11   Seconds (03:38)

12   Once Again (04:26)

Carico i commenti...  con calma