Chi si ricorda di Darren Hayes e di Daniel Jones? Se questi nomi non vi dicono nulla, allora riformulo la domanda: chi si ricorda dei Savage Garden? Probabilmente molti di voi, anche solo per la particolarità del nome del duo australiano. Ultimamente non si è saputo molto di loro. Darren ha intrapreso la carriera da solista, ma senza risultati decenti (almeno sino ad ora), mentre Daniel è completamente scomparso dal grande giro.
I Savage, tra il 1997 (anno di pubblicazione di quest'album omonimo) e il 1998 si fecero conoscere a livello mondiale grazie al loro pop melodico, romantico, orecchiabile e soprattutto facilmente assimilabile. E, of course, grazie anche alla voce di Hayes, particolare, calda e delicata. Il loro successo si lega soprattutto al brano "Truly Madly Deeply", vero e proprio tormentone che però, a differenza di altri, non durò solo un battito di ciglia: il testo è semplice, romantico e comunque diretto, il ritmo bello e particolare. Ma posso tranquillamente affermare che "Savage Garden" non è il classico album in cui spiccano poche perle a scapito di altre canzoni senza infamia e senza lode: ogni singolo brano potrebbe essere una hit da divulgare alla massa. Pop, in fin dei conti, vuol dire anche questo.
Si va dalle celebri "To the moon in back", "I want you" (la canzone più travolgente e al contempo diversa dalle altre presenti nell'album, assimilabile allo stile di Michael Jackson) e "Universe" (romantica ballade), per passare poi a brani meno conosciuti ma comunque validi come "Carry on dancing", "Tears of pearls" (entrambe ispirate dal pop anni '80), "Mine" e soprattutto dal brano finale, che chiude degnamente questo lavoro: "Santa Monica", canzone invernale, dolce, raffinata. Così come raffinato si può definire tutto l'album. E' l'aggettivo giusto. Non ci sono cadute,nè di stile nè di ispirazione, ma una costanza che avrebbe meritato di più, soprattutto da parte dello stesso duo australiano, che forse non ha creduto nel progetto più di tanto, abbandonandolo dopo un seguito non certo alle altezze delle aspettative.
Naturalmente, l'ascolto di questo "Savage Garden" è consigliato soprattutto a chi ama il pop, e magari vuole discostarsi dai tanto amati/odiati "cugini" inglesi Coldplay, Keane e compagnia bella.
Cinquanta minuti di buona musica, in definitiva. Ma chi non ama il pop, ne stia fortemente alla larga.
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