Nell'Australia degli anni Ottanta ci fù il boom del noise teatrale dei Birthday Party, dove un Nick Cave sbraitante era supportato da vigorosi giri blues di basso. Quest'ultimo ebbe un ruolo fondamentale dalla fine degli anni Settanta: post punk inglese per primo. L'Inghilterra era carica di industrial, Joy Divisioniani e del funky miscelato con la new wave, come i Gang Of Four. In America si risponde con la rabbia. Con l'hardcore. Black Flag, Minor Threat, Butthole Surfers e Husker Du sono le band che alzano la voce e si impongono prepotentemente. Chitarra saturata, charleston frustato e l'ira nei testi sono gli stilemi di questa scuola. Un panorama prolifico fino agli inizi degli anni Novanta, come testimoniano i Fugazi o i dimenticati Squirrel Bait e i titanici Bitch Magnet.

Ad Austin, nel 1984 circa, i quattro ragazzi texani degli Scratch Acid inaugurano un blues scaraventato nelle incursioni psichiche deliranti del cantante Yow. Il suono è scellerato e a tratti tribale, una specie di voodoo elettrizzato dagli spasmi di David, che declama i suoi tormenti. L'esordio è dirompente, deliri nevrotici si scagliano contro di noi con "Cannibal" e con "The Greatest Gift", dove si riprende lo schema dei Birthday Party appunto. Yow è ancora più triviale di Cave, la ritmica è molto più prorompente dei Cramps e si entra in una sorta di film horror. L'elemento che trovo in loro, a differenza delle altre band, è un humor nero, un qualcosa di "dark" che incupisce il tutto e che scansa un pochino la componente punk esagitata.

Nel 1985 con "Just Keep Eating" si ha un altro sussulto con "Crazy Dan" e nel 1987 si conclude la carriera con lo sguaiato "Berserker". Cinque brani e quindici minuti che sono una pallottola allo stomaco. Nei pezzi non si superano i tre minuti e l'impatto è esplosivo, come preannuncia l'anthem "Mary Had A Little Drug Problem". L'incubo della metropoli si unisce con la paurosa desolazione texana. Le successive "For Crying Out Loud" e "Moron's Moron" sono al fulmicotone e soltanto l'Albini più "metallico" può raggiungere tale trivialità sonora.

"Skin Drips" fa tornare un attimo di calma, facendoci assistere al solito delirio addolcito però dal blues. Con "This Is Bliss" ci si avvicina alla fine del disco e ci si addentra altrettanto nel futuro. I Jesus Lizard. Eh si, questo folle David Yow è il cantante dei Jesus, per chi non avesse troppa dimestichezza con i nomi e i cognomi. Con "Berserker" gli Scratch Acid pongono fine a questa impressionante, ma breve, carriera. David avrà solo che fortuna e gloria con i vari "Pure" e "Goat", gli altri componenti andranno con Albini nei Rapeman, firmando un altro pezzo di storia con "Two Nuns And A Pack Mule" e "Budd".

Facciamo urlare l'eterno silenzio della mente.

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