Da posizionare da qualche parte tra R&B, il primo rock'n'roll e il fenomeno da baraccone, Jalacy Hawkins (1929-2000) si sceglie il soprannome "Screaming" ben prima di intraprendere la carriera di musicista.
Siamo agli inizi degli anni 50. Fino a quel momento la sua vita è stata quella tipica di un nero-americano nato nell'anno del grande crack, cioè una vita movimentata: abbandonato in un orfanotrofio, viene adottato da una famiglia di indiani Blackfoot, lascia la scuola, si arruola nell'esercito, combatte nel Pacifico, diventa campione dei pesi medi dell'Alaska (!).
Dotato di una gran voce, un suo sogno era quello di fare il cantante lirico, inizia a registrare le sue prime canzoni nel 1952. Titoli come "Baptize Me In Wine", "I Found My Way To Wine", "Screamin' The Blues" possono già inquadrare il personaggio. L'occasione vera arriva nel '56 con le registrazioni per la OKeh Records. Quando gliele fanno riascoltare pensa che sia uno scherzo: "screams" baritonali, grugniti, mugugni, sbuffi rumorosi possono essere solo fatti da un ubriaco, e infatti lo era. "I Put A Spell On You", ripresa negli anni un po' da tutti, da Nina Simone a Brian Ferry passando per Marilyn Manson, è la canzone definitiva di Hawkins: andamento "da balera" e grida scomposte che reclamano l'amore di una donna "because you're mine". Punto. Bandita dalle radio, nella versione "depurata" riuscirà a vendere qualcosa come un milione di copie.
Nel contempo inizia a portare in giro il suo show sbracato con ingresso in una bara, fuochi d'artificio, serpenti, costumi pacchiani e la compagnia del teschio tabagista Henry, in un immaginario tra il voodoo e il cannibalistico veramente insolito per quei tempi. "Cow Fingers And Mosquito Pie" è praticamente il primo LP "At Home With Screamin' Jay Hawkins" con bonus-extra e contiene altri hits minori come il r'n'r balbuziente di "Little Demon", quello vagamente spaghetti-western ante-litteram di "Frenzy", il blues per un documentario sui bayous della Louisiana "Alligator Wine". Se il rock'n'roll è (anche) eccesso e divertimento senza pretese, allora esigiamo per Screamin' Jay un bel posticino nella sua Hall of Fame*.
Tutto sommato di gente che vestiva non proprio sobriamente, lì, c'è n'è un sacco.
*(No, non c'è. C'è Michael Jackson ma lui no).
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