Si sa molto poco della carriera degli Scritti Politti prima dell'uscita, nel 1982, del loro album d'esordio, "Songs to remember". Cercherò in quanto segue di mettere insieme le informazioni frammentarie che sono riuscito a raccogliere.
La loro storia inizia nel 1978. Tra il 1978 e il 1980 hanno pubblicato a proprie spese tre EP. Le canzoni che compaiono su quegli EP non sono state incluse in nessuno degli album propriamente detti pubblicati in seguito. Solo nel 2005 sono state raccolte in un cd Rough Trade con lo sbrigativo titolo "Early". Gli Smiths, i Beatles, Belle and Sebastian, i Fall, sono gli unici altri gruppi rock and roll (o "beat groups", come li chiamerebbe Green) di mia conoscenza che abbiano un catalogo di singoli inediti su album. Green è il cantante degli Scritti Politti. Parleremo di lui tra poco.
I titoli dei primi tre EP degli Scritti Politti sono "Skank bloc Bologna", "4 A-sides", e "The Peel sessions". Il singolo "Skank bloc Bologna" includeva due sole canzoni, una delle quali intitolata "Skank bloc Bologna". Ho ascoltato questa canzone molte volte, perché mi piace e perché mi incuriosisce dato che sono nato a Bologna, ma non sono mai riuscito a capirne le parole. La musica è lenta, ripetitiva... rarefatta come in un sogno. Il lato posteriore della copertina di "Skank bloc Bologna" dice che il disco è costato al gruppo circa 500 sterline, che è molto poco. Questa cifra è ottenuta dalla somma dei costi di ogni passaggio del processo di produzione, dallo studio di registrazione (98 sterline per 14 ore, compreso il nastro) alla stampa delle prime 2500 copie (il disco ebbe un insperato successo, e presto fu ristampato). Gli altri due EP includono quattro canzoni ciascuno, e nessuna canzone compare in più di un disco. Alcune delle canzoni furono improvvisate al momento di registrare; una delle canzoni di "4 A-sides" si intitola "25-8-78".
I nomi degli Scritti Politti tra il 1978 e il 1980 erano: Green, Tom, Nial e Matt. Ma Green spiega in un'intervista che molte altre persone, comprese alcune "non-musicali", erano coinvolte nel progetto. Tra il 1978 e il 1980 Green fa largo uso della parola "progetto". Lo stesso Matt, per quanto considerato membro del gruppo, era piuttosto un "organizzatore". Green, come abbiamo detto, cantava, e suonava la chitarra. Tom suonava la batteria. Nial suonava il basso. Il nome di Green era in origine un nome vero, normale, ma Green lo sostituì con "Green" in segno di protesta contro qualcosa che non ricordo. Il suo cognome, che non cambiò, è Strohmeyer-Gartside. Green crebbe nel Galles e si iscrisse al college a Leeds. Frequentò la scuola d'arte, dove conobbe Tom. Tom aveva ottenuto una borsa di studio per studiare arte, ma decise di lasciar perdere e con i soldi acquistò una batteria. Nial era un vecchio amico di Green in Galles. Viveva ancora in Galles, dove lavorava in una lavanderia. Si licenziò dalla lavanderia e si trasferì a Leeds per unirsi al gruppo. Quindi traslocarono tutti insieme a Londra, in una casa occupata.
Tra il 1978 e il 1980 gli Scritti Politti erano fortemente politicizzati. Erano comunisti, più o meno. Ma in seguito cambiarono, e nel 1980 Nial abbandonò per motivi politici. Alle elezioni di quell'anno Green, che si stava appassionando al soul e al pop, non era neanche andato a votare. Sebbene comunisti, non avevano un'alta opinione di Antonio Gramsci, ai cui "Scritti Politici" si ispirava il loro nome. In un'intervista del 1979, Green dice: "Lo abbiamo preso [il nome] da un libro di saggi di un tizio di nome Gramsci, un italiano. Saggi politici scritti mentre era in prigione. Era un nano, gobbo, e morì in prigione negli anni trenta. Scritti Politti non è il titolo del libro ma una sua bastardizzazione. Politti è una parola inglese, ed indica qualsiasi gruppo di individui che si uniscono con il fine di conseguire determinati obiettivi".
Gli Scritti Politti erano un gruppo intellettuale. Vivevano insieme in una casa occupata di Londra, si svegliavano nel primo pomeriggio, facevano una buona colazione e parlavano di questioni politiche o della copertina del prossimo singolo, che avrebbero insistito a fare da soli. Fare tutto da soli era importante, perché l'industria musicale non doveva influenzare nessun aspetto del prodotto. La copertina è una parte importante dell'opera d'arte pop. O una parte importante del contesto. Gli Scritti Politti volevano modificare il contesto. Volevano alterare la realtà intorno a loro. Erano un gruppo intellettuale. Tutto questo, naturalmente, prima che lasciassero la Rough Trade per firmare con Virgin.
Erano interessati a quello che stava succedendo a Bologna. Bologna all'epoca era (o era appena stata) teatro di una rivolta studentesca. Ci si trasferiva in case occupate e si intraprendevano progetti artistici o si formavano nuovi "beat groups". I gruppi avevano nomi insoliti e cantavano in un nuovo linguaggio, che, prima di allora, era usato solo da ragazzi di strada. Mediante il gergo di strada dei ragazzi di Bologna, i nuovi gruppi mostravano la realtà da una prospettiva tutta nuova. Quello che i Gaznevada fecero con la musica, Andrea Pazienza lo fece con i fumetti. Nel marzo del 1977 ci furono scontri con la polizia, e come tutti sanno rimase ucciso lo studente Francesco Lorusso. Nella già citata intervista del 1979, Green spiega: "...le questioni che stanno dietro Skank bloc Bologna non risulteranno subito ovvie... non a tutti. Cose come sessismo, cose come i casini in cui si trovano i giovani, soprattutto nelle grandi città, tipo i quartieri degradati di Londra... e qualcosa della differenza tra tutto questo e quello che succede in una città come Bologna... non volevo analizzare troppo... il modo in cui le risposte non sono fornite ai giovani in nulla di ciò che incontreranno nelle loro vite..."
Tre giorni prima di Natale, nel 1978, un giornalista di Sounds va a trovare gli Scritti Politti nella loro casa occupata a Camden Town (Carol street). La casa occupata è un piccolo spazio caotico pieno di cose e persone: "sedie, piatti, oggetti informi riempiono fino all'inverosimile uno spazio troppo piccolo" (la stanza incasinata con libri, macchina da scrivere, strumenti musicali e un vecchio divano polveroso, fotografata sulla copertina di "Skank bloc Bologna"). E` un giorno freddo, piovoso, e la sola sorgente di calore in casa degli Scritti Politti è un caminetto elettrico. Allora vanno tutti al pub, il gruppo, il giornalista e i loro amici. Green, dice il giornalista, è alto e magro; è sempre lui a parlare. Salta fuori che i soldi per produrre "Skank bloc Bologna" sono stati prestati dal fratello di Nial, che ha un impiego stabile. "Sono stati i Desperate Bycicles a convincerci. 'Se pensate di fare una cassetta, perché non andare fino in fondo e fare un disco?', hanno detto" (Green). Nell'intervista sono menzionati i Clash, Joe Gibbs, i Culture, gli Abyssinians. All'epoca, Scritti Politti erano interessati a mescolare il rock con reggae e dub. La parola "skank" appare nel titolo di un disco di Lee Perry dei primi anni settanta, ed è in seguito riferita al ballo e alla musica ska. Dave McCullogh, il giornalista di Sounds, conclude: "Qualcuno nel pub sudato dice che è ora di chiudere. Ancora una volta ci perdiamo in convenevoli con il barista, e ce ne andiamo. Il barista pensa che siamo pazzi, omosessuali, sporchi, disonesti, e troppo giovani. Io penso che siamo semplicemente patetici."
In seguito, nel 1980, Green si ammala gravemente, e non sono riuscito a trovare informazioni precise sulla sua malattia. Quasi allo stesso tempo Joe Strummer, o Mick Jones, o Paul Simonon, si ammalò di epatite, ma senza dare molta importanza alla cosa. Una volta un mio amico mi disse che queste cose capitavano perché durante i primi concerti punk membri del pubblico erano soliti sputare al gruppo che si stava esibendo, ma mi sembra inverosimile, non è così che si contrae l'epatite. Ad ogni modo, è possibile che le condizioni igieniche degli Scritti Politti non fossero ottimali nella casa occupata dove vivevano, e Green, che nelle poche fotografie che ho visto sembra molto magro in abiti troppo larghi, finì per prendersi qualcosa di strano. Tornò a casa e rimase nove mesi convalescente. Quando si riprese, iniziò a scrivere canzoni pop. Quindi, uscì "Songs to remember". C'è qualche buon momento ("A slow soul", "The sweetest girl", quest’ultima ripresa anche nel cd “Early” in questione) ma nel complesso è un disco disperatamente noioso.
Elenco tracce testi samples e video
01 Skank Bloc Bologna (05:53)
Tell her to work at Tesco's
Tell her to stay at school
Tell her what's possible - all day derision
Down at the Bull and Bush
Hopeless in Harrogate
Over and above and she hasn't a clue
Twenty number six and she hasn't an answer
No one wants to listen and there's no one wants to know
Someone's got a question that she doesn't want to see...
...Knocking around at tea time?
Up in her room, alone
Something she doesn't know - the Skank Bloc Bologna
Keeping us all alive - something in Italy
Stuck around the home and they haven't a clue
Dinner's at six and it isn't an answer
Now, they've got a notion and they haven't got a hope
Rockers in the town - the magnificent six
Rockers in the town with an overestimation
Now they've got a notion and they're working on a hope
A Euro-ruled vision and a skank in scope
13 Lions After Slumber (05:00)
My diplomacy, my security, my hope and my ice-cream
My tomorrow and my temperature, my lips and my selfishness
My cigarette, my uncertainty, my penetration
My notebook and my limit, my importance and my glycerine
My customer, my function, my lawlessness, my charm
My hunger, my refusal, my tissue and my vodka
My ommission, my ability, my telephone and my holler
My relaxing, my distress, my bedroom, my cassette
My dictation and my pulse, my fortune and my death
My flake and my restlessness, my headache and my dirt
My paper and my charity, my rose and my pallor
My guess and my closet, my light 'n' my time
My worry, my perversity, my transgression
My temptation and my polythene, my gunshot [click]
My jealousy and my water
My demands 'n' my angels 'n' my waiting 'n' my distance
My death, my curtness, my insulin, my memory
My partner 'n' my sadness, my story, my wantoness
My wish, my despair, my erasure, my plantation
My white chocolate, my thoughtlessness, my gracelessness
My courage and my crying, my pockets 'n' my mistakes
My body and my sex, my gaze and my helplessness
My letter, my sugar, my homework, my walk
My records, my smile and my struggle
My reflection, my eyelid, my fragility, my discretion
My hair, my austerity, my tattoo, my demise
My fooling and my terror, my problem and my judgement
Oh my disguise, my tongue
My ownership, my formula, my property, my thought, my razor
My blessing and my silence, my lust and my practice
My sincerity, my penecillin, my window and my androgyny
My mother, my recorder, my pity and my posing
My light, my carelessness, my drummer, my drummer, my drummer, my drummer
My tenderness 'n' my car, my undoing and my history
My bottle and my drugs, my drugs, my drugs
Tomorrow, my temperature, my lips and my selfishness
My cigarette, my uncertainty, my penetration, my notebook
[breath] My limit, my importance, my glycerine, my customer, my function
My lawlessness, my charm and my hunger
My refusal, my tissue, my vodka, my admission
[instrumental break]
My ability and my telephone, my holler, my relaxing
My distress and my bedroom, my restlessness, my headache
My dirt, my paper, charity, my rose
My pallor, my guess and my closet,
my light 'n' my time, my worry, my perversity
My transgression honey, my temptation honey
My polythene, my jealousy
My water, my demands, my angels
My waiting, my distance, my death, my curtness, my insulin
My memory, my partner, my refrigerator
My sadness, my story, my wantoness, my skipping
My wish and my despair, my erasure, my plantation, my chocolate
My thoughtlessness, my gracelessness, my courage and my crying
My pockets, my homework
Like lions after slumber in unvanquishable number
Oh yeah
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