“Lasciateci sorprendervi”: questo l’“appello preparatorio” di Mr. Daisuke Fuwa (conduttore della Shibusa Shirazu Orchestra), alla serata Jazz di S. Anna Arresi. Ensemble multiforme e spettacolare, sia musicalmente che visivamente, quello messo in piedi dal (visionario) Signor Fuwa: una quarantina di elementi variabili (secondo il contesto e la collocazione geografica del concerto) tra suonatori di fiati di ogni genere, percussioni, chitarre elettrificate e non, tastieristi, figuranti, ballerine, danzatori butoh, pittori, addetti ai retrostanti visuals, vocalists e chi più ne ha, ne metta..

Quello che unanimemente può esser considerato l’evento principe - unica data entro i patrii confini - della rassegna estiva 2005, allestita all’ombra del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, parte (per così dire) dalle retrovie: l’ingresso della folta “truppa-suonatoria-agitatoria”, con notevole senso di disorientamento non solo acustico del folto pubblico, avviene dalla parte diametralmente opposta al (microbico, almeno per loro..) palco del quale si approprieranno e dal quale successivamente travolgeranno, letteralmente, gli increduli e vieppiù inebetiti astanti. Una miscela incendiaria di free-jazz, klezmer, japan-folk, rock, country, musiche balcaniche, funky (percettibile “ad orecchio nudo” un’amore viscerale per il primo James Brown) etc. etc. Due - brevi, come non mai - ore e mezza di catarsi musicale/visiva assoluta e multiforme: un continuum, un’ascesa (o discesa.. chiedere a chi ha abbandonato prematuramente la postazione..) verso lidi inesplorati di improvvisazione e pseudo-anarchia (controllata..) sonora.

Mr. Daisuke, come ogni buon “direttore d’orchestra” che si fregi di cotanto titolo, dirige (a modo suo..) la multiforme, sferragliante congrega, praticamente in trance (chissà che diamine c’era dentro le immancabili, onnipresenti sigarette..): in mezzo al marasma, detta precisamente i tempi, assegna i compiti, determina gli stacchi.. spesso seduto, se non sdraiato, sulle luride assi del palco. I Shibusa recorded-works, recenti e non, (val la pena di ricordare l’ultimo lavoro Shibuboshi - 2004, ottavo lavoro per la Mr. Fuwa etichetta discografica, Chitei Rec.) vengono saccheggiati, centrifugati, stravolti ed esaltati a più riprese nella dimensione live. Occorre, in ultimo, ricordare che l’esibizione di Sant’Anna Arresi, richiama l’anniversario (per far sì che ciò non accada mai più) delle devastazioni dovute ai “bombardamenti a fin di bene” su Hiroshima e Nagasaki.

Grandissimo concerto, spettacolare ensemble…Il problema che sorge ora è questo: queste serate “obbligano” ad essere (ancor più) esigenti; in parole povere: chi ce la fa ad andare a sentire/vedere un qualsiasi altro gruppo...con tutto questo ben-di-dio (del sol levante) stampato nelle orecchie?

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