Quel pomeriggio di un giorno da cani, uscito nel lontano 1975, è davvero un ottimo film interpretato da due attori di primissima fascia (Al Pacino e John Cazale) e molti altri attori meno conosciuti ma sicuramente molto efficaci e apprezzabili. Il film, diretto da un Sidney Lumet in stato di grazia, è tratto da una storia vera, avvenuta a Brooklyn nel 1972 durante il quale tre nervosi e disadattati ragazzi della zona pensano di rapinare una piccola banca del luogo; arrivati sul posto uno di loro, Stevie, non ha il coraggio di affrontare la situazione e decide di andarsene, Sal (John Cazale) e Sonny Wortzik (Al Pacino) rimangono e stanno portando a termine la loro rapina (che si sarebbe poi rivelata un buco nell'acqua in quanto il furto avrebbe fruttato solo qualche migliaio di dollari), quando un passante si accorge di ciò che sta accadendo e avverte la polizia. I due inizialmente sono in preda al panico e  temono il peggio, poi Sonny capisce che, con astuzia e accortezza, può portare la situazione a suo favore, avendo gli ostaggi (con il quale stabilisce poi con alcuni anche un rapporto di collaborazione) da sfruttare a suo vantaggio. La situazione progredisce in maniera davvero affascinante, Sonny diventa un personaggio pubblico per qualche ora ineggiando la folla delirante al grido di "Attica! Attica!" in segno di protesta verso quella polizia che si stava comportando in maniera scorretta verso di lui. Ben presto le cose sembrano mettersi bene per Sonny, che decide di chiedere al commissario di polizia Moretti (Charles Durning) di procurargli un volo per espatriare a lui e all'amico Sal. A questo punto l'FBI prende in mano la situazione; il pullmino che deve trasportare Sonny, Sal e gli ostaggi arriva all'aeroporto, tutto sembra andare per il meglio, è notte fonda e ormai Sonny e Sal sono di fronte all'aereo che li porterà via; ma... il cinico agente dell'FBI al volante estrae una pistola da un cassetto nascosto e fredda Sal, gli ostaggi escono e Sonny viene catturato e arrestato.

Film veramente di alta fattura, mantiene quasi sempre alto il livello di pathos anche grazie alla sceneggiatura (che vincerà anche l'oscar l'anno successivo) e alla bravura di gran parte dei personaggi; troviamo un Al Pacino d'annata, fresco del successo del Padrino parte II (1974). Al riesce a creare un personaggio efficace e di grande fascino per la gente meritando così la nomination all'oscar come attore protagonista (nomination che riceverà anche Chris Sarandon nel ruolo di Leon "moglie" di Sonny); merita una nota di merito anche John Cazale che, nella semplicità del personaggio di Sal, così silenzioso e schivo, della cui vita non si sa assolutamente nulla, riesce a metterci tutto l'impegno e la bravura che lo hanno contraddistinto in film del calibro di Il Cacciatore, Il Padrino, Il Padrino parte II e La Conversazione (film di minor successo rispetto agli altri) prima di scomparire tristemente proprio mentre girava Il Cacciatore. Insomma un film di prim'ordine e assolutamente consigliato!! Da non perdere assolutamente!!

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