È un paesaggio sfocato quello che ti trovi a scrutare quando "Hvarf-Heim" ti si para dinanzi. Mentre ancora sto cercando di metter a fuoco l'immagine della cover il cd sta già cominciando a girare nel lettore. "Salka" sembra proprio emergere dalla lontananza di questa immagine, un eco lontano di chitarre che delineano un delicato arpeggio dal quale emerge meravigliosa, perentoria ma delicata la voce di Jonsi. Ancora una volta è immensa emozione. La canzone va avanti, la mente viene trasportata lontano, in eterei cieli sonori, e quando al culmine del pezzo la voce sembra fondersi con gli echi strumentali, sei già commosso dalla rinnovata bellezza che i Sigur riescono ancora a trasmettere. In attesa della seconda traccia regnano quei pochi secondi di silenzio che sono un risveglio da un sogno colmo di malinconia e passione.
"Hljomalind" è forse uno dei pezzi più pop che la band ha sfornato, eppure anche qui non si può far a meno di restare affascinati dalla splendida armonia che pervade la composizione. Una cosa è certa, anche i Sigur si sono lasciati andare a quelle che sono le tendenze di parte del pop-rock contemporaneo: sbalzi emotivi che da quieti glaciali ti elevano verso strazianti progressioni. "I Gaer" è forse il pezzo più caratterizzato da tutto ciò: una tintinnio elettronico precede una chitarra che come un'onda anomala travolge la nenia leggera... ed è ancora quell'archetto su una chitarra elettrica a creare quegli spostamenti di masse emotive che come tempeste elettriche percuotono l'animo. Ma quello che a mio parere è il capolavoro del cd è questa versione di "Von" che già inizia a serpeggiare dentro l'animo con quel meraviglioso connubio tra archi e una chitarra, quella di Jonsi, che trascende se stessa. Con questo pezzo i Sigur ritornano più che mai a far "piangere lacrime d'oro in paradiso"... una capacità di riempire lande interiori che lascia stupefatti... uno squarcio si apre in me e precipito in un oblio di pura commozione.scia stupefatti.ano più che mai a far piangere lacrime doro in paradiso, ende se stessa per portarti in altri m... uno di quei pezzi che metto in ripetizione perché non vorrei mai abbandonare quella viva emozione che ti fa sgorgare dentro. "Hvarf" si chiude con "Hafsol", una lenta e inesorabile progressione verso vette di allucinata bellezza.
Ancora inebetito dall'ascolto cambio cd. A girare adesso è "Heim", ovvero una raccolta di versioni acustiche eseguite dal vivo in varie località dell'Islanda. I Sigur dimostrano di essere un gruppo che conserva la trascendenza dei suoi pezzi anche quando questi sono eseguiti in piccoli pub con strumenti tradizionali, senza alcun apporto elettronico. Come la splendida "Staralfur", dove addirittura si sente una chitarra acustica, uno dei pezzi più belli della loro discografia, che anche se così non pare provenire da un mondo incantato, conserva comunque una magia che non fa rimpiangere la versione originale, anzi, si è sorpresi a capire quanto in realtà i pezzi dei Sigur siano splendidamente semplici; si è sorpresi ad ascoltare un gruppo che dimostra quanto sia semplice emozionare, quanto non necessariamente il loro magico sound Incatasciato Antonio dovuto a artifici elettronici o simili, quanto bastino qualche arco, gli strumenti di una comune rock band e molto molto cuore per arrivare dove molti non arrivano: nel cuore dell'animo unmano. I pezzi vanno "Vaka", "Agaetis Byrjun", fino a chiudere il lavoro con due gioielli quali "Heysatan" e di nuovo "Von", stavolta nelle sue vesti acustiche. Il secondo cd è finito, ma io sto già rimettendo il primo...
Quando seppi dell'uscita di questo lavoro, mea culpa, pensavo fosse l'ennesima operazione commerciale sotto le feste natalizie. Solo qualche inedito e per la maggiore pezzi vecchi rifatti acusticamente... dopo il netto calo che si era avuto con "Takk"... e ora questa pseudoraccolta, avevo pensato che una delle band che più avevo amato negli ultimi anni fosse davvero arrivata alla frutta. Certo, non siamo alle meraviglie di "Agaetis Byrjun" e "()", niente musica geniale, niente innovazione e sperimentazione, solo semplice e meraviglioso pop. Ma i Sigur riescono ancora ad emozionare, e alla fine è questo che a me importa.
Il voto obbiettivo è 4, ma se dovessi votare per ciò che questa band riesce ancora a regalarmi, non avrei esitazione; sarebbe 5 pieno.
Elenco tracce e testi
02 Hljómalind (00:00)
ýu ræ sul non fól
ýu ræ sul non fól
ýu ræ so uld nó (hmm hmm)
ýu ræ son mæ fon
ýu ræ son mæ fon
ýu ræ son mæ fon
old sjí rus
old sjí rus
ó læ
old sjí rus
old sjí rus
ó læ
ýu ræ son mæ fon
ýu ræ son mæ fon
ýu ræ son mæ fon
old sjí rus
old sjí rus
ó læ
old sjí rus
old sjí rus
ó læ
ýu sæ gvæ
old sjí rus
old sjí rus
ó læ
old sjí rus
old sjí rus
ó læ
05 Hafsól (00:00)
bakvið skýjaból vaknar sól úr dvala
svalar sér við kalda dropa regnsins
leikur sér við heita loga eldsins
býr til regnboga
07 Starálfur (00:00)
blá nótt yfir himininn
blá nótt yfir mér
horf-inn út um gluggann
minn með hendur
faldar undir kinn
hugsum daginn minn
í dag og í gær
blá náttfötin klæða mig í
beint upp í rúm
breiði mjúku sængina
loka augunum
ég fel hausinn minn undir sæng
starir á mig lítill álfur
hleypur að mér en hreyfist ekki
úr stað – sjálfur
starálfur
opna augun
stírurnar úr
teygi mig og tel (hvort ég sé ekki)
kominn aftur og alltalltílæ
samt vantar eitthvað
eins og alla vegginna
09 Ágætis Byrjun (00:00)
Bjartar vonir rætast
Er við göngum bæinn
Brosum og hlæjum glaðir
Vinátta og þreyta mætast
Höldum upp á daginn
Og fógnum tveggja ára bið
Fjarlægur draumur fæðist
Borðum og drekkum saddir
Og borgum fyrir okkur
Með því sem við eigum í dag
Setjumst niður spenntir
Hlustum á sjálfa okkur slá
Í takt við tónlistina
Það virðist engin hlusta
þetta er allt öðruvísi
Við lifðum í öðrum heimi
Þar sem við vorum aldrei ósýnileg
Nokkrum dögum síðar
Við tölum saman á ný
En hljóðið var ekki gott
Við vorum sammála um það
Sammála um flesta hluti
Við munum gera betur næst
Þetta er ágætis byrjun
10 Heysátan (00:00)
Heysátan
Höfðum þau hallí ró
En ég sló
Eg sló tún
Eg hef slegið fjandans nóg
En ég sló
Heysátan
Þá fer að fjúka út
Ut í mó.. (ég dró)
Heyvagn á massey ferguson
Því hann gaf undan
Og mér fótur rann... Andskotann
Eg varð undan
Og nú hvíli hér
Með beyglað der
Og sáttur halla nú höfði hér
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