Premetto subito che non conosco i Silversun Pickups: non ho mai avuto la curiosità o la voglia di ascoltarli prima d'ora, però bazzicando su internet ho visto che hanno una solida fan base e che i loro dischi vantano sempre più o meno una spasmodica attesa da parte di un po' tutti. E quindi il sottoscritto, notando l'opportunità di ascoltare "Neck of the Woods", ha deciso di dare un'opportunità a questa band.

I Silversun Pickups provengono dalla solare Los Angeles, eppure ascoltando il loro nuovo disco non l'avrei mai detto, ci avrei scommesso che provenissero da qualche nebbiosa e ruspante zona dell'Alabama, del Tennesseee o del Kentucky, visto che in tutto il disco non c'è mezza canzone che mi faccia immaginare di essere spaparanzato su un lettino in spiaggia sorseggiando un Long Island mentre mi ascolto l'iPod con le mie belle cuffie. Piuttosto mi immagino di trovarmi in qualche posto alla Brokeback Mountain per intenderci, solo meno solare è più nuvoloso.

E dai, ascoltate delle canzoni come "Skin Graph", "Mean Spirits" e "The Pit" e provate a contraddirmi: vi ritroverete nel torto marcio. Nonostante la poca 'solarità', "Neck of the Woods" alla fine è anche un bel disco; canzoni come "Dots And Dashes (Enough Already)" e "Out of Breath" grazie alla loro orecchiabilità sapranno conquistare una vasta fascia di ascoltatori, e non parlo solo di fan del genere. Anche se, a dirla tutta, nel bosco dei Silversun Pickups c'è anche qualche pianta spinosa, vedi le poco incisive "Gun-Shy Sunshine" o "Simmer".

Nei a parte, "Neck of the Woods" è indubbiamente un disco da ascoltare, un perfetto zerbino davanti alla porta dell'indie rock.

VOTO: 7 (su 10) 

Carico i commenti... con calma