Più che ad un mero spettacolo di calcio, ieri sera sotto la Madonnina si è assistito a qualcosa di memorabile in tutti i sensi. Con tutti i suoi cambi di tempo e di atmosfera, progressioni e regressioni, solismi, interludi, urla animalesche e placidi silenzi arbitrali unilaterali, è sembrata più un opera Opeth-iana che altro. O per essere concisi, solo nei primi ventisei minuti di gioco non sembrava l'FC Internazionale in campo, bensì gli Slayer mascherati da giocatori di calcio intenti a suonare Reign in Blood sparato a 200 all'ora, ma non con i loro strumenti del mestiere, bensì con un oggetto circolare.

Il golden boy semi-pelato Sneijder, croce e delizia, instaura la sua dialettica quanto con i Ghedini e Pecorella berlusconiani, quanto con il suo squisito ed elegante italiGliano la sua liason con il colletto arbitrale. Fin quando, da buon maschione virile, l'arbitro, da Farina di turno, ci sente, ci vede e provvede, indicandoli placidamente l'uscita dal teatro.

Prima di questo, si era visto il miglior arcobaleno nerazzurro della stagione brillare sul cielo stellato e gelato di Milano, con la solita messa in scena della pazza Inter, malata, androide, a rotta di collo più che mai per tatticismo, piano fisico e mentale, una sorte di trasposizione calcistica del modello del folle, del pazzo Pirandelliano.

Con i milanisti da subito in bilico tra derive marxiste (Abate) e un alienamento collettivo straniante che porta loro al coro elegiaco "for a minute there...i lostmyself".

Confessiamo però, che in fondo ci piace vincere così, ci piace dominare, sottomettere e stuprare la signorina in gonnella a calze rosso e nere, a maggior ragione, dopo aver subito una doppia gambizzazione mafiosa a Sneijeder e Lucio. Non si deve guardare al mero risultato, ma al gioco espresso e agli effettivi in campo, e la brigata dei palazzinari, ha subito un umiliazione ben peggiore di quella patita all'andata in 11 contro 11.

E poco male, se in un futuro remoto, come dice Marco Travaglio, l'Italia dovesse trovarsi di colpo senza clandestini, immigrati, neri e pitbull Mourinhiani di turno e i tifosi Inter(t)risti si riversanno in masse per le strade per scioperare per l'abbandono della squadra dal campionato. Chi vivrà, vedrà.

Ora, come ora, Galliani per vincere il 'titulu' nazional-populare, può solo sperare solo in una leggina ad personam per il futuro.

Dopo il processo breve, il campionato breve?

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