Per chi crede che il black sia solo scandinavo, ebbene potrebbe sbagliarsi. Effettivamente pare che la scena gelidamente maligna del black si sia espansa anche nel resto del vecchio continente. Ne è una lampante prova l'esordiente gruppo che risponde al nome di Sonic Reign.

Non lo definirei gruppo, visto che, data la tradizione black, di tratta di un binomio ben funzionante. Ben e Sebastian sono due musicisti tedeschi, dediti appunto al genere musicale più ruvido e gelido. Dalle poche informazioni che son riuscito a scovare pare che, date varie vicissitudini con diverse case discografiche, abbiano deciso di creare una propria etichetta, sotto la quale pubblicare il loro debutto. Debutto che dal titolo sembra essere un avviso o forse un eccesso di modestia: "Raw dark Pure", tradotto, risponde agli aggettivi Grezzo, oscuro, puro, quindi, forse un tentativo di emulare le gesta dei gruppi della scena True (vera e pura) Norwegian Black Metal.

Questa uscita, seppur buona, non si discosta dagli stilemi black, che ormai, a dir la verità, è un genere ormai stantìo fino all'inverosimile. Tuttavia, se si regala un ascolto, qualche piacevole soddisfazione la regala. Sia chiaro, il black in fondo qualche evoluzione l'ha subita, basti pensare ad alcuni lavori degli Arcturus e dei Satyricon, ma in questo disco troverete applicate le lezioni dei maestri scandinavi, in maniera quasi scolastica a perfetta. La musica parte naturalmente martellante, con una prestazione alla batteria veramente buona, ad opera di Sebastian. Quindi brani come “Deceit Doctrine” e “Fucked up but glorious” rappresentano un ottimo manifesto del gruppo: brani tirati, veloci, glaciali al punto giusto, con un'effettistica che richiama alla mente i più famosi lavori norvegesi. Sicuramente, ciò che balza subito all'attenzione è la nitidezza dei suoni e un'abilità tecnica abbastanza apprezzabile, nonchè la presenza di qualche linea di arrangiamento che sembra molto originale e nuova. Buona anche la prova in scream di Ben alternata a parti vocali campionate.

Reminiscence of Imperial Wrath” è un buon brano, dai tratti gelidi e con spazi dedicati alla melodia più fredda. “The Martyr Urge” continua sulla falsa riga dei brani precedenti, mentre “Salt” presenta un incedere che nelle parti lente mi ricorda a tratti gli immortal di “At the heart of winter”, mentre è presente un ritornello molto heavy-oriented, per riportarsi in ritmiche tipicamente black. “Tyrant Blessed” è abbastanza potente, direi molto Black, quindi, una canzone fatta alla perfezione seguendo le regole del genere. Chiudono “To rebel and to fril” e la title track “raw dark Pure” che poco aggiungono al risultato finale. Una nota sicuramente di merito merita l'artwork, per nulla banale, ma che trasuda oscurità da ogni pixel. Per il resto: black perfetto, senza sbavature, ma è proprio questo il punto debole: suonato e composto senza personalità ma emulando o attingendo a piene mani da quanto è stato già composto.

Il rammarico è che comunque le premesse ci son tutte per dare aria nuova al black. Sufficiente debutto.

Elenco tracce e video

01   Deceit Doctrine (03:02)

02   Fucked Up but Glorious (05:09)

03   Reminiscence of Imperial Wrath (06:22)

04   The Martyr Urge (04:43)

05   Salt (04:31)

06   Tyrant Blessed (05:04)

07   To Rebel and to Fail (07:06)

08   Raw Dark Pure (04:30)

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