C'era un periodo in cui ogni film che usciva con Edward Norton tra i protagonisti era una pellicola da vedere e sicuramente interessante. Dopo il sorprendente esordio con "Schegge di Paura", infilò una serie di interpretazioni memorabili in "Larry Flint", "Rounders", "American History X", "Fight Club", "The Score" e "Red Dragon" in pochi anni.

Arrivò "La 25a Ora", che racconta l'ultimo giorno di libertà di Monty, uno spacciatore che è stato condannato a 7 anni di carcere.
Monty ha commesso sbagli, poteva scegliere un'altra strada, ma ha scelto quella più facile. Una strada che inevitabilmente lo porterà al confronto con se stesso, come ognuno di noi, perchè Monty potrei essere io, potresti essere tu, potrebbe essere un tuo amico. E poi c'è il monologo allo specchio, dove Monty si scaglia contro New York e i suoi abitanti, la rabbia e lo sconforto che ha dentro è quello che abbiamo noi stessi quando ce la prendiamo col prossimo, ma alla fine quei V*******o, in realtà sono destinati proprio a se stesso. Monty è pronto a recitare il suo Mea Culpa. Bellissima la scena finale, la 25a ora, l'illusione dell'happy end, il ritorno alla realtà.
Ed è proprio New York uno dei punti di forza del film, una metropoli ferita dagli attacchi dell'11 Settembre, in particolare una sequenza è veramente poderosa: un cinico Barry Pepper e un ingenuo Philip Seymour Hoffman hanno un grande dialogo in un appartamento proprio dietro a Ground Zero, con le sue ceneri.
"La 25a Ora" è una pellicola emozionante, intensa, probabilmente l'opera più matura di Spike Lee, che si discosta dai film precedenti, soprattutto dai primi, molto incentrate sulla tematica del razzismo ("Fa La Cosa Giusta" e "Clockers" a mio parere i migliori), qui il regista raggiunge il suo picco autoriale.
Tra i co-protagonisti da lodare sicuramente un incredibile Barry Pepper, una bravissima e bellissima Rosario Dawson e il solito Philip Seymour Hoffmann.

Curiosità: lo sceneggiatore, che è anche lo scrittore del romanzo da cui proviene il film, poi qualche anno dopo sarà tra i creatori della serie tv "Game of Thrones", di tutt'altro genere, sempre di grande qualità.

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