Questo 2025 si riconferma un'annata d'oro per il black made in USA (Sepulchre, Collier d'Ombre, Lichen, Lazar Throne, Paimon Gate, Azathoth’s Dream, ecc.ecc.) e ce lo dimostra il misterioso progetto Stahlnacht, di cui, in piena tradizione misantropica, tutto ci è ignoto.

Dopo il buon EP del 2024 "Reclaiming Nordic Divinity", viene rilasciato in questi giorni di fine settembre 2025, sotto il patrocinio della Åon Records, il primo full-length: "Blood Victory".

Si tratta di un Raw Black Metal dai tratti NSBM che affonda le sue radici nei primi due LP del Conte, nell'oscurità gelida dei migliori Darkthrone e nella scuola tedesca di Absurd e Nargaroth, ma anche Moonblood e Bilskirnir, con alcuni fraseggi chitarristici più "melodici", ai limiti del Folk-blues, accostabili ai Peste Noire.

Il taglio dei brani è grezzo e tagliente: si alternano passaggi furiosi e iconoclasti ad altri più atmosferici e inquietanti, dove trovano respiro rallentamenti scanditi da toni declamatori in lingua germanica, afflati epici e una poetica tra il malinconico e il desiderio di riscatto di un passato glorioso, scaturente dalla rievocazione del Mito del Sangue...

Anche, e forse soprattutto (al di là dei giudizi etici), questo è il Black Metal: una coalescenza di malinconia romantica, gelo siderale, ricami folcloristici e furia nera... scaldati al calor bianco dell'amor di patria.

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