Le terre britanniche a cavallo tra '60 e '70 sono state brulicanti di musicisti e il fermento è stato incredibile. Tra tutti i generi che nascevano in quel periodo uno si distinse per la particolarità e per alcune caratteristiche particolari e uniche: il Sound di Canterbury.

Questo genere, rientrante nella galassia del Progressive, aveva visto all'opera molti gruppi ma al loro interno si sono visti più o meno sempre gli stessi artisti, che passavano da un gruppo all'altro o ne fondavano di propri o si cimentavano in dischi solisti. Un nome sicuramente di grande interesse è quello del chitarrista Steve Hillage, il quale è stato protagonista nei Gong, negli Arzachel e nei Khan (in quest'ultimo gruppo è l'artefice di "Space Shanty", uno dei apogei dei Canterbury). Nella sua carriera si registrano anche alcuni dischi solisti. Nel 1975 esce il primo di questi lavori, "Fish Rising".

Siamo in un periodo limite, molto particolare. Nell'anno precedente era uscito "Red" dei King Crimson, per alcuni l'ultimo capolavoro del Prog, e "Rock Bottom" di Robert Wyatt. Quasi un segno come se la scelta di una carriera solista sembra arrivata fuori tempo massimo. Hillage non sembra preoccuparsene in generale: dopo aver mollato i Gong alla chiusura della trilogia di "Radio Gong" ed essersi portato con sé qualche vecchio compagno di avventura e produce questo disco. Sia chiaro, gli echi dei Gong e del suo immediato passato si sentono, rientra appieno nel Sound di Canterbury. Quello che però affascina di più sono i sottintesi, le atmosfere sotto e certi effetti particolari: ci si può riconoscere qualcosa di psichedelico, passati influenzati dal jazz e anche alcune sfumature vicino ad Hendrix.

Quello che esce è un calderone di suoni e riferimenti che bene si mescolano nell'atmosfera generale. Il disco è un concept sul salmone e alla sua celebre risalita dei fiumi. Sono solamente 5 tracce ma sono 3 quelle che meritano una maggiore attenzione: "Solar Music Suite", "The Salmon Song" ed "Aftagild": i primi due brani si dividono in 4 parti, "Aftagild" addirittura in 7. In questi momenti singoli vediamo l'alternanza delle caratteristiche generali del disco con la presenza prima di un elemento, poi di un altro e poi di un altro ancora. Questo permette anche a diversi musicisti di mettersi in mostra anche se il maggiore spazio lo acquista, logicamente, la chitarra di Hillage e anche Miquette Giraudy alle tastiere e al sintetizzatore. Prevalgono in generale le parti strumentali anche se in alcuni frangenti interviene la voce di Gilli Smyth, raffinata e psichedelica.

"Fish Rising" in generale è considerato il suo migliore momento nei dischi di studio, visto che successivamente è stato in grado di produrre buoni lavori senza però riuscire a ripetersi con altrettanta abilità. Sicuramente costituisce un documento interessante per l'amante del Progressive, specialmente del Canterbury, e anche per un pubblico più vasto, essendo un disco con sonorità non particolarmente proibitive.

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