E' la mia prima (molti di voi diranno sicuramente anche l'ultima) recensione su DEB e vi propongo l'ascolto di questo album jazz - fusion, con profonde influenze progressive, psichedeliche e di avanguardia, inciso nel 1980 per la Frammis Records dal chitarrista di Minneapolis Steve Tibbetts intitolato "Year", ma conosciuto anche come "Yr".
Si tratta del secondo album del valente polistrumentista Steve che suona chitarra, kalimba e sintetizzatore e si fa coadiuvare egregiamente da Marc Anderson alla batteria e percussioni, da Bob Hughes al basso, da Steve Cochrane e Marcus Wise al table e infine da Tim Weinhold che si cimenta ai bonghi, vasi e campanelli.
La bellissima e particolare copertina originale dell'album è stata disegnata dallo stesso Tibbetts, anche se sicuramente si ispira sia alle opere di H. G. Giger, che a quelle di Moebius.
L'album contiene otto tracce strumentali tutte caratterizzate dalla perizia di Tibbetts nel registrare su un TASCAM a 8 tracce sovraincisioni strumentali con sapiente e ricercato equilibrio tra quelli elettrici e quelli acustici.
Il flusso della musica è a tratti ipnotico come nel brano "Ten Years" con le campane che si intracciano con gli arpeggi di chitarre, a tratti ha un ritmo sincopato che si fonde con la chitarra come nel brano "UR" o ancora "atmosferico" come nel brano "The Alien Lounge".
In definitiva un disco da (ri)scoprire per disintossicarci dalla musica senza anima che viene prodotta in questo nuovo millennio.
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