Prima di iniziare con la recensione dello show vorrei fare una breve premessa, che mi sento in dovere di fare dopo aver letto certe critiche a mio avviso "blasfeme": 

Forse molti di voi troveranno noiosi i miei frequenti rimandi a canzoni o album ma solo in questo modo, ora che conosco ogni canzone di Steve nota per nota, posso permettermi il lusso di dare un parere sul suo operato pur riconoscendo di essere io stesso un semplice fan come tutti.
Chiunque senta il bisogno di dire che un musicista è scarso deve quantomeno documentarsi, a meno che non viva assieme a lui da vedere in che modo suona (ipotesi da scartare). Penso che ogni musicista, dal meno conosciuto al più commerciale, se si trova dove si trova (che faccia musica impegnativa o meno) è perchè qualcosina l'ha studiata e imparata! Noi possiamo solo chinare il capo e impegnarci tantissimo per raggiungere certi livelli; criticare chi "sa fare" è segno di mediocrità e Steve ci insegna, attraverso la sua collaborazione con Eros Ramazzotti, che non ci sono limiti nella musica; poi ognuno pensa come vuole e c'è chi purtroppo continuerà ad intestardirsi a criticare questi mostri sacri!

16/07/2007 - ROMA - Ippodromo d.Cappannelle

L'ultima tappa italiana del Sound Theories Tour di Steve Vai è Roma; molti si aspettavano di trovare sul palco Billy Sheehan o Tony MacAlpine ma Steve aveva avvisato tutti sul suo website dicendo che "The Breed", il vecchio lineup, non c'era più. La nuova band è la "String Theories": eh già string, infatti Steve manda a casa (si fa per dire) Tony MacAlpine e al suo posto arrivano due volti nuovi, violinisti e ogni tanto anche tastieristi; questi sono il virtuoso Alex DePue e la bella Ann Marie Calhoun!! Restano al loro posto Dave Weiner e Jeremy Colson mentre il già noto Bryan Beller (che già aveva collaborato con Steve in album quali "The Ultra Zone", nel brano "Christmas Time is Here" e nel concerto ora in dvd "Visual Sound Theories") sostituisce il funambolo Billy Sheehan.
Il sound appare da subito più compatto e se non fosse per i violinisti si direbbe che Mangini, Keneally e Bynoe sono tornanti!! Infatti nel live al teatro Astoria del 2001 il sound sembrava un pò troppo sviare da un unico punto di equilibrio, forse a causa del "troppo talento" di MacAlpine e Sheehan che arricchivano spesso il discorso con licks furibondi! Steve concede poco ai nuovi arrivati: a ognuno offre la possibilità di suonare un proprio pezzo o un assolo (tra i vari, Dave Weiner esegue "Shove the Sun Aside" tratto dall'omonimo album e i due violinisti terribili si cimentano in un duello che si conclude col famoso capriccio di Paganini che gettò discordia tra Steve Vai e il suo sorprendente rivale nel film "Crossroads") ma niente eccessi durante i brani!
Lo show, a cui il giovane Zack Wiesinger fa da preludio, si apre con "Now We Run" e "Oooo" prima che Steve cambi chitarra (ne cambierà tante e cambierà spessissimo anche abbigliamento e look) per eseguire una "Building The Church" da brividi!
Steve si conferma abilissimo showman nel frustare col cappotto suo nipote nonchè tecnico Roger Vai prima di "Tender Surrender" (e qui finalmente compare la mitica EVO) e nell'introdurre "Firewall", di cui finge di aver dimenticato lo scioglilingua iniziale che dovrà poi leggere su un pezzetto di carta che porta in tasca.
In "The Crying Machine" Steve decide di rendere il pezzo più "crying" concedendo un assolo ad Ann Marie Calhoun: struggente... eppure in sottofondo un coro fa capire che il pubblico apprezza la bellezza orientale di Ann Marie con un altrettanto struggente "Faccela vedè, faccela toccà!"; forse un pò meno struggente del brano....
Da applausi l'esecuzione di "Freak Show Excess", uno dei suoi pezzi più difficili, con Dave Weiner al sitar. Poi inizia la fase "acustica" del concerto con "Angel Food" e "All About Eve" che mette davvero i brividi e in cui compare, a mio avviso, l'assolo più bello di tutta l'opera vaiana eseguito all'unisono da violino e chitarra (poche note ma buone!) .
"Die to Live", ma soprattutto "The Audience is Listening" e "Juice" infiammano il pubblico che viene letteralmente messo a tacere dalla superba, sublime, ineffabile "Whispering a Prayer"!..e fu silenzio.. tutti zitti se non per applaudire. Questo pezzo mette tutti d'accordo, ovunque Steve lo esegua.
Ma il pubblico ha tempo per infiammarsi ancora: "Taurus Bulba" viene eseguita con grande maestria e precisione, con un finale trionfale e sembra quasi che il concerto sia finito. Steve ringrazia, esce dal palco ma ha dimenticato qualcosa: tre colonne portanti della sua opera: esegue di fila "Liberty" e "Answers" prima del gran finale, neanche a dirlo, "For The Love Of God", precisa, non sbaglia una nota!

Alla fine gli applausi si sprecano per un grande musicista, lanciato nell'82 da Frank Zappa, che deve però subire migliaia di critiche da parte di una schiera di "ignavi" e "invidiosi" da inferno dantesco che un pò per invidia e un pò per ignoranza tendono a sminuire con termini poco ortodossi il talento e l'originalità (è raro trovare due pezzi simili; un artista che riesce a svariare da "Freak Show Excess" a "Christmas Time is Here", alla indiana "The Blood and Tears", a "Melissa's Garden", a "Sisters", alla bellissima "The Attitude Song", alla "Fire Garden Suite" e a un insieme di pezzi scritti appositamente per diversi stati del mondo, è da ammirare per la sua versatilità nel passare da uno stile ad un altro con una naturalezza incredibile; un uomo "cittadino del mondo" che sa cogliere anche le tradizionali melodie romene, italiane, francesi ecc. e trasformarle in un'opera d'arte, si pensi alle varie "Babushka", "Being With You (in Paris)" e le altre di "Alive in an Ultra World") .

Lo show mi ha soddisfatto appieno e da zero a dieci merita sicuramente un 9 (sarebbe stato 10 se Steve avesse suonato la song for Italy "Principessa") .
Grazie infinite a Steve per il bello spettacolo che verrà presto documentato nel dvd live a Minneapolis. Speriamo di avere la possibilità di sentire ancora infinite volte le sue melodie da così pochi metri di distanza!

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