Liberarsi dei propri demoni, brutalmente. Questo deve aver pensato il frontman William Jarratt una volta presa la penna in mano per dar vita ai testi di "Sin Will Find You". E credetemi, lo ha fatto con una tale brutalità nei concetti da risultare persino scorretto. Non stiamo parlando di qualcosa di "vendibile", perché mai come in questo caso potremmo parlare di un vero e proprio diario scritto dal diretto interessato, il quale non deve essersela passata molto bene in questi anni. Se vi servisse un esempio immediato, andate a vedervi il video di "Lilac" e capirete subito cosa voglio dire. Liberarsi dai pregiudizi della gente sulla propria identità, così come dai problemi di droga, del non essere accettati, non è proprio semplicissimo e farlo così, pubblicamente, non è certo da tutti. Come avrete capito il piatto forte di questo disco sono i suoi testi, ma se proprio volessimo dirla tutta, anche artisticamente questo prodotto non è affatto male. Il lato più "soffice" e delicato del rock, fatto di quei colori pastello che riempiono il suo artwork e di quell'eleganza rock che gente come Placebo e Stereophonics hanno nel loro DNA. Gli Storm The Sky sono un volto tendenzialmente nuovo, specie rispetto al loro passato più legato alla scena alternative/"core", qualcosa di assai piacevole da ascoltare e brutalmente duro nei suoi concetti. Semplicemente controversi.

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