Il 1973 a mio modesto parere rimane un'annata musicale da stappare per occasioni molto speciali, e questa mia prima recensione su DeBaser prende in esame un disco che fece sensazione alla sua uscita, e non solo in Inghilterra.

Gli Strawbs avevano talmente rivoluzionato la line up da lasciare il solo Dave Cousins a rappresentare il nucleo originario, nonchè leader indiscusso in tutte le incarnazioni della band. Tony Hooper esce di scena senza traumi, lasciato troppo in disparte nel songwriting si ritufferà nell'anonimato per riapparire coi vecchi compagni nel 1987. Il sostituto è Dave Lambert, chitarrista elettrico già nei FIRE, sfortunato gruppo della tarda-psichedelia inglese. Il suo innesto provoca inevitabilmente uno snaturamento del sound acustico, e il passaggio a riff elettrici già evidenti nel singolo apripista Lay Down, gradevole pop-rock commerciabile, da allora sempre presente in scaletta dal vivo. Il successo del brano, N.12 UK, enfatizza ulteriormente l'attesa dell'album, che schizza al N.2 trainato dal singolo successivo Part Of The Union, pungente ballata sindacale scritta dal duo Hudson-Ford e messa sul mercato in contemporanea a una rivolta operaia che farà del brano una specie di inno, causando qualche problemino alla band ma anche tanta pubblicità. Finirà al n.2 anch'esso, un successone in patria che il quintetto non assaporerà più in futuro.

Il resto dell'album offre i frutti migliori, grazie a un songwriting particolarmente ispirato, un suono di gruppo bilanciato e armonioso, evidente nell'apertura di Flying, episodio corale dai toni vellutati, e in Lady Fuschia, maggiormente esotico e impreziosito dal sitar di Hudson. I picchi compositivi, e che rendono il disco memorabile, sono il drammatico incedere di Down by the sea, multiforme nei cambi d'atmosfera e nel cantato, sorprende la bella voce di Lambert nel break rockeggiante che si risolve nel ritorno di Cousins nelle strofe più emozionanti, punteggiate dal mellotron. Il finale orchestrale, sinistro e in crescendo, chiude maestosamente un grande classico, assolutamente da riscoprire! Girando il disco rimane profondamente impressa la bellezza di Tears and Pavan, track divisa in due parti: Tears, grande tensione emotiva nell'interpretazione vocale di Cousins a descrivere i profumi di un amore svanito, qui Blue Weaver si destreggia alla grande con mellotron e harpsichord, prima di dar via a una danza popolare, una Pavana perlappunto, sottolineata da un handclap irresistibile e allo splendido lavoro al banjo. C'e' spazio anche per il primo contributo di Dave Lambert, The Winter and The Summer, ideale compromesso pop-rock che anticipa certe scelte future, non sempre azzeccate.

Il disco sorprende per varietà di soluzioni armoniche con un rispetto totale verso il background acustico, sempre presente qua e là in ogni brano. Rimane solo il rammarico per una line-up fragilissima, piegata da discordie interne, e che lascerà Cousins e Lambert a raccogliere i cocci e a ripartire con un nuovo quintetto.

Per concludere, a fine disco un commovente ringraziamento grazie al coro di bambini della Charterhouse School.  

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