Si sa è più facile parlare di ciò che ci aggrada maggiormente, piuttosto che doversi impegnare e dedicare tempo per narrare di qualcosa che magari non è rimasto nel cuore o a cui non abbiamo legati ricordi particolari.

E se è vero che gli Strike Anywhere non sono mai stati in cima ai miei ascolti tra le band di hardcore melodico in circolazione, vale la pena comunque narrare in breve la loro personale storia.

Originari di Richmond, Virginia si formano nel 1999 dall'incontro tra il cantante Thomas Barnett che ha sciolto il suo precedente progetto punk Inquisition e Matt Smith, Garth Petrie, Matt Sherwood ed Eric Kane.
Esordiscono con l'ep “Audience of One” e successivamente pubblicano nel 2001 il primo disco “Change is a Sound” su etichetta Jade Tree. Tra le storie narrate nei testi prendono piede i diritti delle donne e degli animali, una critica serrata al capitalismo e alla globalizzazione e gli abusi della polizia.

Da molti considerato il loro miglior disco, il loro debutto si distingue molto dalle classiche proposte di casa Epitath e Burning Heart che imperversavano nei meandri degli anni Novanta e che facevano da colonne sonore per avventure in skate sul lungomare sotto il sole estivo.
La particolarità di questo disco, croce e delizia, sono gli innumerevoli cambi di tempo, che stravolgono volentieri le strutture delle singole canzoni, nonché un'atmosfera a tratti emozionale che emerge anche dalla voce spesso urlata dello stesso Barnett (“Timebomb Generation” e “Laughter in a Police State”) che fanno il pezzo con un paio di episodi più scanzonati a riportare tutto nella norma. "Refusal" probabilmente invece l'avrete udita mentre diversi anni fa giocavate ad uno dei primi Tony Hawk's.
Per certi aspetti la band a cui erano più accostabili al tempo, anche da un punto di vista strettamente temporale sono i Rise Against quelli dei primi due dischi sotto Fat Wreck.

Si può affermare che è un lavoro che cerca di mescolare le carte, in cui le influenze classiche del genere vengono rielaborate alla luce della tradizione hardcore old school in un giusto mix tra vecchia e nuova scuola.
E' un disco quindi che potrebbe fare contenti sia chi ascolta hardcore melodico, sia chi cerca una formula atipica che in parte si distacchi dal classico filone West Coast.

Successivamente arriveranno altri tre dischi, di cui l'ultimo risalente al 2009, in cui si perderà in parte quell'urgenza propria dell'esordio. Mentre allo stato attuale risulta in lavorazione un nuovo disco che dovrebbe rompere il silenzio ed uscire nel 2017.

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