"Sao Paulo, Brazil. The world's fourth megalopolis with over 18 million souls, and more arriving everyday. A stressful maze of massive skycrapers, kilometric avenues and relented chaos. Think "Blade Runner" in the Tropics. Life in Sao Paulo is fast, crazy and dangerous, as reality changes constantly..."
Questo si legge all'interno del primo (e unico a nome Suba) album di questo produttore di origine serba, prematuramente scomparso sei anni fa a causa dell'incendio nel proprio appartamento. Trasferitosi a Rio 10 anni prima, dopo esserne stato positivamente colpito, ne ha fatto la propria residenza permanente, sviluppando la propria sensibilità musicale, metabolizzando e reinterpretando in chiave moderna le atmosfere carioca.
Un percorso che lo ha portato a questo fantastico album, pionieristico appena uscito, ma ormai diventato un classico del brazilectro. Oltre ad essere stato il precursore di questo genere, Suba ha il merito di aver prodotto "Tanto Tempo" di Bebel Gilberto (che stava ultimando prima di morire, riuscendo, tra l'altro, a metterne in salvo le registrazioni durante il rogo della propria casa) e di aver fondato l'etichetta Ziriguiboom (che ha pubblicato, tra gli altri, Zuco 103, Bebel Gilberto, Cibelle, Celso Fonseca etc.).
Guardando la copertina del disco già si intuiscono le ambientazioni che poi ritroveremo in musica. Fin dalle sonorità "liquide" di "Tantos Desejos" si percepisce una atmosfera rarefatta, quella di una bossa destrutturata e ricomposta in chiave trip-hop. La voce è di una acerba Cibelle, presente in quasi metà delle tracce (pochi anni dopo ha pubblicato anche un discreto album solista). A seguire le percussioni ossessive di "Voce Costa"; inizia ad emergere la vena malinconica che impregnerà tutto il disco. Episodio centrale dell'album è l'allucinato remake electro di “A felicidade” di Antonio Carlos Jobim. Poi c'è la space-batucada di "Samba do Gringo Paulista", la minimal techno di "Un Dia Comun". Infine spazio all'electro quasi di stampo Warp.
Insomma un "viaggio" bello ma anche ostico, che necessita di più ascolti per essere apprezzato ma che comunque non scende mai sotto il livello dell'eccellenza. The dark side of Brazil.
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