Per la terza volta in un anno (record!) mi accingo a vedere il gruppo torinese. Siccome le volete precendenti (a Roma e Latina) ho trascorso tutto il concerto dimenandomi in un pogo assurdo, questa volta mi sono collocato sugli spalti proprio per assistere al live cercando di trarne una critica obiettiva. Il luogo scelto per questa tappa romana è il Foro Italico, all'interno di un campo da tennis. L'affluenza è buona, quasi tutto pieno eccezion fatta per le tribune laterali, ad occhio e croce ci saranno 6000 persone. Ad aprire le danze ci penseranno i Sikitikis, gruppo sardo prodotto da Casasonica scelto da Casacci per aprire alcune date del tour estivo. Sarà per il rock energico e la buona tenuta del palco del gruppo, sarà perché la gente sa che sono un prodotto Subsonica, in tutti i casi i ragazzi vengono accolti molto bene , con applausi fin sopra le tribune e primi accenni di pogo.

Dopo una pausa di alcuni minuti dovuti alla sistemazione del palco inizia lo show dei Subsonica. Essendo la terza volta che li vedo so già quale sarà la scaletta, che avrà qualcosa di diverso rispetto al tour primaverile ma sarà identica a quella proposta a Latina un mese prima. Ciononostante il gruppo sembra in gran forma, nonostante abbiano già toccato quota 45 concerti , anche perché il pubblico di Roma con loro è particolarmente caldo. Si parte subito in quinta, dopo l’intro di "Terrestre" seguiranno "Ratto", "Colpo di pistola", "Albascura", "Abitudine", "L’errore" e "Liberi tutti"... un sestetto di canzoni che non lascia un attimo di respiro e il pubblico si scatena in un ballo senza sosta da una parte, in un pogo sfrenato dall’altra.
L’acustica è ottima, sia perché ci si trova all’aperto sia perché il gruppo è famoso anche per la loro cura maniacale dei suoni. Ed è un piacere sentire ben distinti tutti gli strumenti. La scelta del gruppo è quella di abbassare i toni intorno alla metà del live, introducendo una performance semi-acustica, anticipata dall’ingresso in solitario di Samuel con tanto di chitarra acustica a tracolla che accenna "Two" dei suoi Motel Connection. Da lì in poi seguiranno "Sole Silenzioso", "Chase The Devil", "Corpo a corpo", "Salto nel vuoto", la stupenda "Strade", "Le serpi".

Seconda pausa. Quando risalgono sul palco ci si aspetta il gran finale, ma prima di ributtarsi nel pogo il gruppo suona uno dei brani più riusciti dedicato alla propria città d’origine, "Il cielo su Torino". Quel che resta è pura energia, con "Gasoline" e seguente assolo di batteria di Ninja, uno dei batteristi più precisi del panorama italiano. "L’odore", "Aurora Sogna", "Tutti i miei sbagli", "Disco labirinto" e "Nuvole rapide" danno il ben servito a chi ancora è riuscito a rimanere in piedi costringendolo a ballare/saltare/pogare fino ad esaurimento scorte. La conclusione è dolce con "Preso blu", uno dei loro primi singoli, accompagnato da un countdown sugli schermi che sancirà la fine del concerto.

La serata finirà con "Boosta" che si lancia tra la folla e ne rimarrà intrappolato per qualche minuto, uscendone anche un po' contuso. Per l’ennesima volta hanno dimostrato di essere una delle realtà più importanti del panorama italiano, sapendo unire suoni quasi perfetti, buona qualità delle canzoni e un impatto scenico ben curato da luci e 5 schermi che proiettano video in continuazione. Senza mai dimenticare che la gente li va ad ascoltare anche per divertirsi.

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