Ed eccomi a recensire l'ultimo disco che ho ascoltato in questa piovosa estate...parliamo di un disco appena uscito del gruppo più famoso del genere Deathcore: i Suicide Silence.
Premetto che non sono un esperto del genere e che ascolto poche band, ma i Suicide mi hanno sempre colpito in positivo e i dischi passati non mi erano per nulla dispiaciuti. Tuttavia, dopo la prematura morte nel 2012 del loro leader e cantante Mitch Lucker, che rese famosa la band grazie alle sue incredibili doti da screamer, i fan della band si sono fatti più di una domanda sul futuro del gruppo. La domanda era: chi erediterà la corona? - Who will inherit the crown? La risposta è Eddie Hermida, leader di un gran gruppo deathcore come gli All Shall Perish. Ci è riuscito? CERTO CHE SI'!
"You Can't Stop Me" è un disco 100% Suicide Silence, impreziosito da canzoni come la title-track, scritta da Mitch prima della sua morte, qualche ri-registrazione del primo EP del gruppo ed interessantissime collaborazioni del calibro di Corpsegrinder (Cannibal Corpse) e Greg Puciato (Dillinger Escape Plan), ponendosi come uno dei migliori album della band.
Il disco inizia con le opener "M.A.L" e "Inherit the Crown" dedicate a Mitch e al futuro dei Suicide Silence, per poi proseguire con il devastante singolo "Cease to Exist", la particolare "Sacred Words", la brutale "Control" con Corpsegrinder e le splendide "You Can't Stop Me" e la mia preferita "Monster Within". La seconda parte del disco è un po'meno ispirata, ma a mio parere regge bene grazie a perle come "Don't Die", "We Have All Had Enough" e "Ending Is the Beginning".
In generale è un disco davvero bello ed interessante, ciò che colpisce è la sua varietà, rara in un genere come questo, grazie al meraviglioso cantato di Hermida, che passa dallo scream al growl in un attimo, a momenti melodici (Sacred Words) e alle geniali collaborazioni. Ho notato anche una certa maturazione nel songwriting stesso, ci sono più assoli e il gruppo si sta lasciando alle spalle la monotonia presente nei dischi precedenti. Che dire...questo album è un fulmine a ciel sereno e fa ben sperare in questa band, che nonostante una grave perdita è riuscita a riprendersi in modo a dir poco inaspettato. Long live the new Suicide Silence!
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