Finalmente, dopo alcuni anni (tre dalla collaborazione con Boris), Mr. Drone Stephen O'Malley torna a proporre musica con il suo gruppo più famoso. Il disco in questione, "Dømkirke", è una registrazione live risalente a Marzo 2007 fatto all'interno della cattedrale gotica di Bergen in Norvegia (in occasione del festival Borealis) e si avvale della collaborazione dei soliti componenti del gruppo (Greg Anderson e Attila Csihar) con l'aggiunta di due novità: l'organo e i fiati di Steven "Stebmo" Moore (già all'opera con gli ultimi Earth e membro, con Anderson, degli Ascend) e l'elettronica ultranoise del norvegese Lasse Marhaug, che apportano una significativa variazione nello standard della band americana.

Prima traccia, prima sorpresa: "Why Dost Thou Hide Thyself in Clouds?" fa completamente a meno delle chitarre e lascia spazio alla voce pulita e medievaleggiante di Attila Csihar che accompagna l'inquietante organo (quello della cattedrale) di Stebmo, fondendosi in una canzone dal sapore misterico e religioso, mischiando suoni che richiamano canti gregoriani e cori tibetani. La successiva "Cannon" si assesta, invece, su terreni più propriamente Drone: chitarre dilatate e dilaniate e Stebmo che "dronizza" il suono del trombone, armonizzandolo con le distorsioni chitarristiche di O'Malley e Anderson. Nelle successive composizioni la musica dei nostri incappucciati si fonde con l'elettronica di Marhaug (che, ricordo, proviene dalla scena power noise europea) che, in alcuni frangenti (specie nella conclusiva "Masks The Ætmospheres", che rappresenta una specie di compendio delle intuizioni sonore presenti nelle precedenti tracce) prende quasi il sopravvento scontrandosi, da una parte, con il muro di feedback della chitarra di O'Malley e del basso di Anderson e, dall'altra, con la voce di Csihar, mai così divisa fra parti pulite, growls, effetti, risate e rumori inquietanti.

Con "Dømkirke", quindi, i Sunn O))) si ripresentano al pubblico con una prova matura e strutturata di musica Drone meno metallica rispetto al precedente "Black One" e meno estremista rispetto al monolite "White2", ma sempre oscurissima e magmatica, passando, idealmente, dai bassi alieni e spaziali degli esordi a un drone/black imbastardito con elementi estranei (ottoni, organi ed elettronica) molto più legata alla pesantezza e alla concretezza delle viscere della terra, con quattro lunghe composizioni che, ancora una volta, possono rappresentare una colonna sonora (ancorchè spaventosa) per la meditazione: illuminazione attraverso il rumore!

Ultime annotazioni: nei negozi, "Dømkirke" si presenta come doppio LP di colore blu e grammatura superiore, la copertina è stata disegnata da Tanja "Aghast" Stene, famosa illustratrice di artwork black metal (fra gli altri, Ulver e Darkthrone) e musicista presso la Cold Meat Industry, quasi a suggellare ancora di più il "patto" fra gli statunitensi e una certa parte della scena black norvegese.

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