Lo so, lo so, tutti i gruppi sfigatissimi li trovo io, e questo non fa eccezione, anzi, questi cinque ragazzi provengono da un territorio che non si può cero definire fertile in ambito di musica estrema, la Slovacchia. E forse, un po’ del loro fascino sta anche nell’ essere riusciti a farsi sentire in una realtà che non abbonda di produttori e di etichette discografiche. Ma al di là di queste considerazioni para-no global , questo disco è un buon lavoro, soprattutto se si considera che il debutto di una band e che, malgrado le difficoltà di tipo topografico, riesce a proporre qualcosa che, se non di innovativo di per sè, almeno si inserisce in un filone innovativo. Il gruppo, nonostante il monicker mi avesse lasciato alquanto dubbioso, mostra infatti di avere imparato la lezione di gruppi come Cephalic Carnage (forse l’ influenza più evidente) e Nasum in fatto di sperimentalismi e di estremismo; chiaramente i Surgical Dissection non raggiungono i livelli toccati da queste due band, ma almeno ci provano. Anche se il nome suggerisce che i nostri trattino temi puramente Gore, ci si può ricredere dando uno sguardo ai testi, unicamente incentrati sull’ impegno e la denuncia sociali; insomma, se sotto il profilo strettamente sonoro astraggono dalle nuove leve del Brutal/Grind, sotto quello contenutistico vanno a ripescare le tematiche delle prime generazioni. Benché atipica, ritengo una scelta lodevole quella di prendere le distanze dalla moda imperante di trattare argomenti che attorniano la ripugnanza più becera e schifosa.
Nonostante abbia fin’ ora dato l’ idea di un complesso Grind, c’ è da dire che i Surgical Dissection rinunciano ad una delle componenti principali dei gruppi del genere, cioè la brevità delle canzoni, che hanno una durata media di tre o quattro minuti per circa una mezz’ ora di ascolto. Da notare la presenza di una componente Death metal che si fa sentire soprattutto nei rallentamenti, resi molto pesanti da una distorsione che filtra adeguatamente basso e chitarre senza che gli altri strumenti ne siano soffocati. La prestazione tecnica dei cinque membri del gruppo è priva di sbavature anche se non regala tanti brividi ad un ascoltatore “ anziano” . I chitarristi suonano dignitosamente ma di sicuro non sono la parte più interessante del gruppo; i riff sono piuttosto pesanti e complicati ma non abbastanza rifiniti, cosa che alla lunga fa perdere importanza al loro ruolo. Molto accattivante invece il basso, sempre udibile e in grado di farsi largo nel muro di suono creato dagli altri membri. La prestazione migliore è senza dubbio quella del batterista: costui, più che puntare sulla velocità, punta su soluzioni stilistiche originali e inconsuete, senza per questo sconfinare in tempi dispari tipicamente jazzistici. Insomma, riesce a “creare” senza strafare, dimostrando un’ ottima perizia ma soprattutto un forte intuito su come aprire un po’ gli standard del genere. Il cantante ha un growling profondissimo e invero molto buono che intervalla con rari ma efficaci scream: il produttore ha sapientemente deciso di non filtrarlo quindi ci giunge in tutta la sua forza eversiva. Ma ascoltando l’ album nella sua intera durata i nodi vengono al pettine: il songwriting infatti non è per niente entusiasmante e finisce per ripetersi senza aggiungere niente di nuovo di canzone in canzone.
Per quanto le trovate del drummer siano stimabili, la vera struttura delle canzoni finisce per essere simile in tutte le composizioni e i chitarristi snocciolano riff troppo poco distinguibili. Insomma, si sente che i Surgical Dissection sono agli inizi e ancora un po’ immaturi; ne è segno anche l’ assenza di un vero e proprio mood (il lavoro non comunica né angoscia, né rabbia) cosa che a parer mio penalizza molto il gruppo. Il risultato è un cd che si colloca sopra la media per le intenzioni ma che, per la sua incompiutezza, di fatto resta ancorato ad una scialba sufficienza. “ Absurd Humanism” è un disco acerbo ma non per questo disprezzabile: i musicisti sono dotati e hanno di certo molte cose da dire per il futuro: anche se il lavoro non è fondamentale, la band è da tenere d’ occhio e ha bisogno di un caloroso incoraggiamento.
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