Sulla sua pagina Facebook Susanne Sundfor aveva pubblicato, circa un anno fa, uno schizzo con vari disegni per nuove idee a definire la base del nuovo disco. "Music for People in Trouble" è un lavoro decisamente differente rispetto al precedente "Ten Love Songs": via il synt-pop, via i pezzi orchestrali, via le canzoni ammiccanti e soprattutto via la batteria che aveva letteralmente fatto impazzire Susanne nel definirne un suono che fosse giusto per le dieci canzoni d'amore. Dieci nuove canzoni frutto di un difficile periodo di esaurimento, canzoni che nascono durante vari viaggi documentati nel libretto dalle foto in bianco e nero scattate per lo più in stanze d'albergo fredde e impersonali con letti senz'anima. Lampade dalla luce spenta a definire scarsamente le immagini impresse lasciando un'atmosfera sospesa tra sogno e realtà, una sorta di dimensione quasi alla Lynch del recente atto finale di Twin Peaks. La musica è semplificata, a dominare sono il grand piano e la chitarra acustica che nei lavori precedenti era uno strumento molto marginale se non completamente assente. Non c'è spazio per i synt, nonostante la passione della Sundfor verso questo strumento sia nota, solo note di atmosfera a collegare esili trame vocali e strumenti a fiato come flauti e clarinetti lasciando spazio talvolta a piccoli intermezzi jazzati. Un disco molto crepuscolare, doloroso verso il pianeta sofferente e lacerato da conflitti e stravolgimenti climatici, un disco dedicato a tutte le persone in una fase problematica della loro vita e che necessitano di rallentare la velocità del proprio essere.

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