I Symphony X
Innanzitutto chi sono i Symphony X?

Bene, i Symphony X non sono altro che l’insieme di un certo paffuto chitarrista, il cui nome risponde a quello di Michael Romeo, dotato di uno stile solido e potente, nonché personalissimo, l’artefice di riff e assoli al di là di ogni concezione umana; un tastierista, Michael Pinella, tanto abile a dialogare con la 6 corde di Romeo quanto a creare atmosfere che solo un vero maestro saprebbe riprodurre, Jason Rullo, il batterista, già il nome parla da sé, imprevedibile, vario e pirotecnico; il singer per antonomasia: Russel Allen, versatile, aggressivo e dolce, ed infine Michael Lepond, bassista, che solo per il fatto di riuscire a seguire (e oserei dire con una certa disinvoltura) le partiture di Romeo, gli andrebbero attribuite 5 stelle.

Ne nasce un grande album, vario ed accurato, e grandi piccoli gioellini. Come dimenticare il riff che inizia “Evolution (the grand design)”, la orientaleggiante ed epica “Egypt”, la magniloquente ed emozionantissima “A fool’s paradise”. Non mancano le ballate in stile Symphony X e brani quali “Communion and the Oracle” ricordano una certa “The accolade”; episodi tirati e potenti, come non citare “The bird-serpent war/Cataclysm” e “Absence of light”. Interessanti anche i brevi branetti strumentali dal gusto cinematografico (per chi non lo sapesse Michael Romeo è un appassionato di colonne sonore, oltre che di mitologia greca) e la sognante “On the breath of Poseidon” e la spumeggiante “The death of balance/Lacrimosa” non passano certo inosservate.
Chiude in bellezza “Rediscovery (Part II)–The new Mythology", brano di 12 minuti che non fa altro che sottolineare il buon gusto, la tecnica sopraffina e la capacità di creare grandi atmosfere di questi 5 personaggi. E alla fine gli assoli a dialogo di Romeo-Pinella non si contano, quelli di Rullo nemmeno, come neppure gli impensabili ed irrealistici cambi di ritmo.

E solo alla fine ti rendi conto di cosa hai ascoltato, musica seria e raffinata, tecnica ed emozionante: aggettivi che solitamente tendono a distaccarsi ma che ai Symphony X riesce tanto bene congiungere. I Symphony X sono artisti ancor prima che musicisti e paragoni con altre band, per quanto, soggettivamente o oggettivamente, migliori o peggiori, non avrebbero alcun senso.

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