Si può sicuramente affermare che i Television Personalities sono uno dei gruppi più sottavalutati del variegato mondo conosciuto con il nome di post-punk, proprio per questa mancanza sono qui per raccontarvi questo cd che, in ordine cronologico, è il secondo della loro decentemente vasta discografia.
L'album in questione uscì a cavallo tra il 1981 e 1982, risentendo in maniera profonda dell'atmosfera che si respirava nell'Inghilterra di quegli anni. Infatti, con questa seconda fatica il gruppo capitanato da Dan Treacy abbandona, almeno in parte, le atmosfere scanzonate a scazzate di "And Don't the Kids just Love It", il loro disco di esordio, per virare verso lidi che si avvicinano a quelli che solo un paio di anni prima avevano perlustrato i Joy Division. Questa svolta è ben visibile sia in "A Day in Heaven" un pezzo in cui una base scarna e ossessiva viene puntaggiata da fruscii di sottofondo e da una tastiera che rende ancora più cupo il brano in questione, la stessa atmosfera che possiamo ritrovare in "David Hockneys Diares", dove a farla da padrone è la voce strascicata e sofferente del nostro buon Treacy. Ma come detto poco sopra, le atmosfere del loro disco d'esordio vengone abbandonate solo in parte infatti, in pezzi come "Painting by Numbers" o "Magnificiant Dreams" si può ritrovare quel punk spruzzato di psichedelia che strizza l'occhio a Syd "diamante pazzo" Barrett, considerato a torto o a ragione il padrino artistico di Dan Treacy.
In definitiva quest'album può, a conti fatti, essere considerato un disco di transizione che porterà poi alla svolta definitiva con il succesivo "The Painted World". Ma proprio in questo tratto distintivo si trova la bellezza di questo disco, nell'equilibrio precario tra le due anime che contraddistinguono questo gruppo, equilibrio che viene spiegato benissimo dalla straniata "Scream Quietly".
Un album da avere.
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