Tenterò di essere breve e poco ridondante, perché rischierei di dilungarmi veramente troppo in una descrizione completa e ben argomentata riguardo questa Game-Serie.

Come molti sapranno, o possono immaginare, The Walking Dead è il videogioco ufficiale della oggigiorno conosciuta ed apprezzata serie televisiva (a sua volta ispirata da un altrettanto notevole fumetto).

Per dopo poter tralasciare totalmente questo aspetto "multi-mediale", tengo a precisare: per giocare ed apprezzare questo gioco, non è necessario né aver visto la serie televisiva, né aver letto un fumetto di Kirkman, né tantomeno bisogna essere amanti del genere Zombie-horror.

The Walking Dead è un videogioco "vecchio stile", uno di quelli che dimenticano quelle odiose parole da nerdacci ciccioni e socialmente disadattati quali "skill, frag, achievement, noob" e simili. Un videogioco che punta esclusivamente nell'efficacia della trama, a mio avviso, avvincente e seriaLmente  apprezzabilissima.

Avvincente perché, nonostante la storia segua un plot generico di base, tutto ciò che la contorna è totalmente influenzato dalle scelte del giocatore stesso, che nei vari dialoghi (purtroppo solo in Inglese, per cui chi ha poca padronanza della lingua rischierebbe di dare qualche risposta a caso) si giostra i propri affetti/simpatie/odi/disappunti  con ogni personaggio della storia.
Molti sarebbero gli esempi che potrei riportarvi, ma lo spoiler non è mai cosa gradita, per cui, se la fiducia nei confronti di ciò che vi ho appena detto è nulla, l' unico consiglio che posso darvi caldamente è quello di giocarvi-ci-mi-ti-gli.

Lavorante in un ambiente grafico non troppo sofisticato, il gioco permette finalmente una usufruibilità "mainstream" (ovvero non c'è bisogno di avere un computer da Nasa per poter giocare a dettagli grafici minimi); ciononostante, questa lacuna poco si fa sentire. Anzi, il rimando al fumetto è palese ed efficace, dal mio punto di vista, per cui, detta proprio in maniera professionabilissima: "ci sta".

Perché una grafica iperrealistica, superdettagliata, con i vermetti degli zombie riconoscibili a kilometri di distanza, non avrebbe avuto alcun senso, se non quello di far girare il gioco solamente in computer da hardware avanzato.

The Walking Dead non è un gioco di paura; non è studiato per farti saltare dalla sedia dietro ad ogni angolo esplorato; non è neppure un tipico videogame "psicotico" alla F.E.A.R, dove la paura nasce da cliché horror da filmaccio Giapponese degli anni  '00.

Non è neppure definibile "psicologico", poiché, seppure sprazzi di sentimentalismi non manchino mai (in primis il rapporto di pseudo paternità che nasce tra Lee, il personaggio principale - un condannato  "salvato" in itinere verso la via del carcere da un incidente automobilistico contro uno zombie- e Clementine - una bambina sopravvissuta alla ricerca dei propri genitori-), questi non ne fanno da padroni nella storia del gioco.

The Walking Dead è, a mio avviso, definibile come Social-Horror game. E' un videogioco che porterà ogni videogiocatore a dover fare delle scelte, influenzabili dal gruppo dei sopravvissuti, da tutte le forme di vita che interagiscono con il giocatore stesso e i propri compagni di sopravvivenza. Ogni scelta porterà consensi ed altrettanti dissensi. Ogni tasto premuto, luogo visitato, addirittura ogni frase detta sarà impressa nella mente dei personaggi, che di conseguenza (anche a distanza di capitoli) agiranno in maniera adeguata.

Cinque sono i capitoli che suddividono la storia, circa due ore di gioco per ognuno di questi.

Non aspettatevi il tipico "search and destroy" alla Resident Evil. Gli zombie sono solamente il contorno della storia di The Walking Dead. Ecco perché, dunque, questo videogioco entra nella mia classifica dei migliori in assoluto: per qualità di plot, storytelling (inteso come gestione delle scene e serialità dei vari capitoli - che, bisogna precisare, furono rilasciati non in contemporanea) e giocabilità. Era da tanto che non si vedevano in giro giochi simili. Era da molto tempo che non mi sentivo così fiero di aver speso bene dei soldi per un videogame.

Sono sicuro, o almeno spero, che, qualora decideste di acquistarlo e di giocarci (a vedere da quanti smidollati girano per questo sito, probabilmente molti si staranno offendendo a sentire il verbo "acquistare", ma vabbè, meglio sorvolare) ne possiate rimanere altrettanto soddisfatti quanto me.

Buon divertimento.

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