I Tenia nascono nel 2000. Dopo sei anni di demo, serate e concorsi, ecco il loro primo ep: tre pezzi intensi, da riascoltare più volte.
"La stasi": - il brano ballabile; da mettere lo stereo a palla e dimenarsi; ma anche - il pezzo "on the road"; da ascoltare mentre si è alla guida, agitando ritmicamente la testa; o infine - il pezzo "guarda avanti e non fermarti"; perfetto per darsi la carica (indicato in particolare nei casi in cui si è palesamente inferiori in agilità/potenza di mezzi nei confronti di chi ci sta dietro - e senza ombra di dubbio quel tipo lì ce l'ha proprio con noi!). La strofa allegro assai con chitarra sguaiata e sezione ritmica veloce come un treno (ma anche precisa come un orologio svizzero - e le due cose, si sa, raramente camminano a braccetto!) conduce ad un inaspettato ritornello sincopato. Il binge arioso in rallentando si chiude con una valanga di note di chitarra, che ci riporta a strofa+ritornello+binge. Il delirio finale è rumoroso, ma con moderazione e senza mai perdere di vista la ritmica incalzante e il tema del pezzo, che ritorna nella coda.
"Aikido": - il "pezzo del risveglio": colonna sonora ideale per quei momenti in cui è chiaro che non dormi più, ma è altrettanto chiaro che le tue capacità di intendere e di volere sono ancora lì a ronfare. Apri gli occhi, allontani le coperte e ti tiri su; scosti le tende e tutto sommato ti pare una bella giornata. Poi inzuppi i biscotti nel latte e caffè e ripensi alle cose da fare, e a quelle già fatte, a quelle da dimenticare, e a quelle a cui si può rimediare... e tutto sommato ti pare una bella giornata. Allegretto in 4/4. Su una marcetta alla batteria ed arpeggi carillonnosi alle chitarre, si aprono in crescendo il melodicissimo canto del basso prima, e quello - da pelle d'oca - della terza chitarra (all'insegna delle poche note, ma giuste e al momento giusto) poi. La strofa si dipana con l'alternanza di momenti "più silenziosi", in cui la voce è sola con l'accompagnamento della batteria, e momenti di polifonia. Ma è quest'ultima a trionfare nei veri e propri "ritornelli strumentali". La melodia della voce si sdoppia e si moltiplica così in più voci, autonome, ma intimamente legate, che tessono una tela avvolgente. Nel binge la voce - parlata - abdica alla melodia, che è affidata tutta alle chitarre e al basso. Il crescendo (che esplode nei brevi interventi delle distorsioni) ci riporta al ritornello strumentale ed alla seconda strofa. Nel finale le diverse voci si uniscono fin quasi all'omofonia, ma poi l'equilibrio non regge e la tela si sfascia. È un pezzo compiuto e maturo, di una serenità disarmante: il lento dondolare di un'altalena, e un bellissimo omaggio ai Karate.
"Nessun ritorno": - il pezzo "cattivo": colonna sonora ideale per pratiche altamente autoaffermative, quali lo smembramento di dolcissimi peluches, la riduzione in tanti piccoli brandelli di care vecchie fotografie, o la confezione di ridenti bambole vudu. Brano cadenzato, tutto in tonalità minori. Il tema (andantino in 4/4) è caratterizzato da voce e chitarre stridenti quasi per nulla cantabili, su cui si leva il vocione con cui canticchia il basso. Stop&go ed esplodono le distorsioni rock. Il binge sussurrato con batteria protagonista, voce parlata (Alessio Di Simone) e urlata (Umberto palazzo, ospite illustre, che interviene quasi in punta di piedi, lasciando il "tocco del maestro": perfetto, ma che non turba l'atmosfera del pezzo, che resta comunque molto "tenia"). Tornano il tema ed il vocione del basso, e poi esplode il finale, veloce in 5/4: un treno in pieno viso che ti atterra e ti lascia stecchito.
Un ep di soli tre pezzi, ma molto curato (dalla registrazione, tutta opera dei Tenia!, alla bellissima grafica di Alessandro Di Sorbo): un gioiellino che si può ricevere comodamente a casa, richiedendolo direttamente alla band: tenia@email.com
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