Ho deciso di recensire un disco di una band italiana.
I tenia sono una band di Benevento. L'Ep "bianco per sottrazione, nero per composizione" è composto da tre brani. In uno di questi, il terzo per essere precisi, c'è la partecipazione di Umberto Palazzo.
Palazzo è l'uomo dietro, e davanti, visto che ne è il frontman, al progetto Santo Niente.
Il motivo che mi ha spinto ad acquistare questo disco, tra l'altro non facilmente reperibile perché privo di distribuzione e in tiratura molto bassa, è stata proprio la presenza di uno dei componenti del Santo Niente, band di cui sono fan, anche se penso che a questo punto s'era capito.
Play sul lettore cd metto subito il terzo brano, l'intervento di Palazzo è minimale ed equilibrato. Riconoscibile, mantiene lo stesso colore del brano in una sorta di call & response con la voce del cantante ora filtrata. Il sound della band è cupo, costruito su pesanti intrecci di tre chitarre che mantengono in quasi tutti i brani un piglio prog-like fortemente accentato nell'incedere. La sezione ritmica è costituita da fraseggi continui tra basso e batteria che accentuano l'enfasi sull'uso del break.
Ad un primo ascolto i brani sembrano avere la classica struttura dell'alt-rock italiano, ma facendo attenzione ci si rende conto che la definizione strutturale del brano è meno diretta, i cambi sono a volte repentini e volti a lacerare, spesso completamente, l'equilibrio precario raggiunto, altre volte sono lievemente percettibili e guidati dall'accentatura. La voce ha un intervento minimo sui brani, o rimbalza con melodia a se o trascina l'intero; l'effetto finale è quasi quello di avere di fronte i De Glaen con il basso meno in primo piano.
L'ep è vario ed è figlio di un certo modo di fare musica che deve parecchio alla destrutturazione rock d'oltreoceano. Un brano in particolare, "la stasi", risulta immediatamente percepibile perché ha un piglio aggressivo più minimalista degli altri.
Provate a procurarvelo, vi assicuro che non è facile, la mia copia è la 173.
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Altre recensioni
Di miss murple
"Un gioiellino che si può ricevere comodamente a casa, richiedendolo direttamente alla band."
"Il delirio finale è rumoroso, ma con moderazione e senza mai perdere di vista la ritmica incalzante e il tema del pezzo."