Un disco delicato, dal suono cristallino ed elettronico da ascoltare sul far del giorno o della sera.
Jimmy LaValle è californiano ha studiato pianoforte ed ha suonato, tra gli altri, nei Tristeza, Locust, Gogogo Airheart e Black Heart Procession.
Jimmy deve essere un tipo molto timido se ha avuto bisogno dell'incoraggiamento di Kjartan e degli altri Sigur Ros per arrivare al traguardo di questo primo disco solista.

Per nascondersi si cela detro il nome di una composizione di Chopin.
Per comporlo se ne è andato in Islanda dalla quale il nostro, parole sue, si è lasciato stregare ed ispirare.
Per registrarlo ha dovuto sentirsi ed intitolarlo In a safe place: in questo caso il posto sicuro è Sundlaugin sembra proprio essere lo studio di registazione ed ex-piscina dei dream rockers della terra dei ghiacci. Il disco risulta quindi molto "icelandic", intimo, contemplativo e carico di spleen.

Composizioni brevi, mai canzoni, e testi (quando presenti) minimali e pressoché sussurrati. Tanto gusto per la melodia e per i suoni, sia analogici che digitali, ben amalgamati fra loro.
Da segnalare il singolo (?) Thule costruita con un accattivante beat ed una tastiera che ricorda le cose migliori dei Tarwater.
La piccola progressione (come chiamarla altrimenti?) di Eastern Glow è tutt'altro che geniale ma comunque una vera e propria goduria. L'ospite Kjartan canta in Over The Pound un brano che sembra voler descrivere un sospeso paesaggio marino con tanto di gabbiani a far da sottofondo. Il violoncello di Gyda Valtysdottircompare nel brano più analogico e strettamente malinconico: Streamside.
Se avete consumato i dischi dei Mum e quelli di Four Tet questo è indubbiamente il coacervo di vibrazioni acustiche che le vostre orecchie volevano.
Ah, da qualche parte nel disco c'è Pall Jenkins dei Black Heart Procession.
Ah numero due, non so se sia un male od un bene ma so che ne parlano tutti, il disco lo si può ascoltare anche all'interno della serie The OC.

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