Formatisi nel 1964 nel sobborgo londinese di Yiwsley, i Birds (niente da spartire con i quasi omonimi californiani) sono il tipico gruppo di teen-agers che si forma in quegli anni per le strade della capitale del Regno Unito intorno alle figure di Ronnie Wood (chitarra, armonica e voce), Tony Munroe (chitarra e voce), Bob Lagham (batteria) e Kim Gardner (basso). Poco dopo viene reclutato Ali Mackenzie alla voce, che viveva nel quartiere attiguo di West Drayton ed era in possesso di un rudimentale mixer. Questa sarà la formazione tipo dei Thunderbirds (nome deciso dopo l’ uscita del singolo “Jaguar And The Thunderbirds” di Chuck Berry) presto accorciato nel più incisivo The Birds. Da subito si fanno notare per gli spettacoli esplosivi nei più torridi club R&B di Londra, come il Cavern a Windsor o lo Zambesi a Hounslow finché il manager Leo De Clerk li nota e li prende sotto la sua ala protettiva. Purtroppo la loro storia dura l’ arco di un paio di stagioni, e nel 1967 ognuno è già per la propria strada e quella di Wood è sicuramente la più felice… (spero non servano ulteriori spiegazioni). Questa splendida raccolta della Deram ci permette di ascoltare una manciata di quelle scariche elettriche che diedero ai nostri l’appellativo di London’ s Most “Dynamic” Group. E scusate se in giro per la città c’ era gente come Rolling Stones, The Who, Pretty Things e Moody Blues.

“You’ re On My Mind/ You Don’ t Love Me” è il primo singolo pubblicato per la Decca nel 1964 (di cui sono presenti anche due versioni alternative incise nello stesso anno) al quale fanno seguito “Leaving Here/ Next In Line” e “No Good Without You Baby/ How Can It Be?” entrambi del 1965 e sempre per la Decca. Questi brani sono una raffica di hyper-blues nella migliore tradizione british, secondi (ma solo per fama) forse solamente ai lavori di Eric Burdon e dei suoi animali. Devastanti per le articolazioni inferiori gli stop and go di “Next In Line”. Dopodiché si arriva al capolavoro assoluto "Say Those Magic Words/ Daddy Daddy” uscito nell’ anno di grazia 1966 per la neonata Reaction. Sangue e sudore che sprigiona psichedelica da tutti i pori il lato A ed un volgare e torbido blues il lato B da lasciare basiti perfino i signori Jagger e Richards… e state tranquilli che non sono impazzito. La seconda parte del CD ci guida attraverso una serie di pezzi inediti al tempo, di cui alcuni registrati in presa diretta. Due versioni di “Run Run Run” pezzo scritto (e realizzato anche) dal caro amico Pete Townsend degli Who e due splendide cover di “La Poupée Qu’ il Fait Non” (di cui una intitolata “Good Times”, con testo modificato) del francese Michel Polnareff… non la conoscete...? Allora provate ad indovinare, “E' una bambolina, che fa no no… ” adesso ci siamo, vero? Semplicemente un fiume in piena di lacrime sgorga dagli occhi. “Granny Rides Again” e “That’ s All I Need” (dal film “The Deadly Bees” ) chiudono questa compilazione, fondamentale per chiunque voglia capire perchè si parla sempre di quei favolosi Sixties.

Nelle pieghe del tempo sono scomparsi questi dinamici eroi e dalle stesse pieghe riemergono con tutta la loro potenza, ma vorrei che abbiate il piacere di ascoltare la sublime versione power-pop della bambolina di cui sopra e sarete d’ accordo con me nell’ affermare che… THE BIRDS ARE BACK!

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