Parlare di religione è sempre un argomento delicato. Soprattutto quando questo viene espresso in musica, in quanto bisogna cercare di non essere banali e fin troppo autocelebrativi.

Non sono mai stato un appassionato del cosidetto CCM, ovvero del movimento noto come Contemporary Christian Music, però ci sono alcuni gruppi che meritano almeno di essere ascoltati, anche per chi non è un credente (e ve lo dice uno che non ha più la stessa "fede" di prima).
Fra i tanti gruppi del citato movimento, i più famosi sono sicuramente gli Stryper (quelli che lanciavano le bibbie dal palco per farvi un'idea) e come gruppo minore, anche se vista la loro qualità nei dischi non si direbbe, i Guardian. E, seppur con una breve attività artistica, anche i qui presenti The Brave, con questo "Battle Cries" del 1992.

Scritto proprio durante gli atti di violenza svoltisi a Los Angeles nello stesso anno e prodotti da John e Dino Elefante (i Dumbo dell'hard rock in poche parole), i The Brave si trovarono a comporre canzoni in una situazione non certo esaltante o di pace assoluta.
Eppure, il loro credo in Dio e l'enorme speranza posta negli stessi testi, gli permise di dare alle stampe questo ottimo esempio di hard rock cristiano, molto influenzato da grandi gruppi come Winger e Giant e quindi più vicino ad un certo class metal.

Canzoni come l'iniziale "All Together Now" e la stupenda "Tears Of A Broken Heart" sono l'esempio di un ottimo songwriting e di un rock di certa classe, con delle melodie suggestive e degli ottimi fraseggi chitarristici ad opera dei due chitarristi Stayce Roberts e Freddie Tierra. Ed è sempre la melodia la componente principale, come nel caso delle brillanti "The Waiting" e "Running All My Life" su cui emerge soprattutto la voce calda e passionale di James Salters che troveremo nel suo apice nella ballad finale "Just A Man".

Per concludere si può dire tranquillamente che l'album è ottimo, non è un capolavoro, ma ci si avvicina parecchio. Fra le altre canzoni, segnalerei sicuramente le ritmate "If That Ain't Love" e "Ride With The Rhythm", dove la restante sezione ritmica ad opera del batterista Randy Roberts e del bassista Malcolm Paris si fa sentire.

I The Brave sono stati, seppur per poco, un vero gruppo e, nonostante li ritroveremo più tardi col pessimo "Trust" del 1994, grazie ai loro testi pieni di speranza ci fanno dimenticare per pochi secondi di vivere in un questo freddo "Big World".

Dio sia lodato, se di album così ce ne sono ancora!

 

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