I tempi cambiano, cazzo se cambiano. L'acid house, il rock n roll e l'Europa cambiano pelle mutando in qualcosa di nuovo.

Succede anche che muoia il tastierista dei Charlatans Rob Collins -proprio mentre il nuovo disco viene registrato- a causa di uno schianto con l'auto.

Era un po' matto; uno di quei personaggi à la Tarantino che a inizio carriera fu anche arrestato per possesso illecito di armi da fuoco. Ma era anche la spinta che lanciava in orbita quel suono indiavolato che la band emanava.

É suo l'hammond che dopo l'introduzione tanto big beat di One To Another, spinge il pezzo sempre più su col suo incedere subdolo. One To Another è l'essenza del rock n roll.

Ti dice: "Spero di non vedere più la tua faccia" per poi sviolinarti "Adoro vederti sorridere". Il paradosso ovvero la fiamma nell'oceano nero.

E in questo clima di lutto accade che Tellin' Stories diventi il più grande successo commerciale dei ciarlatani inglesi. Loro, che (cito l'azzeccata definizione) sono stati un ponte artistico ideale tra il Brit pop e gli Stone Roses ed il Madchester Sound; e permettetemi tra la verve dei Rolling Stones e i velenosi Primal Scream loro coetanei e amici.

L'energia la ritrovi facilmente qua e là soprattutto nella veloce How High, ma d'altronde stiamo parlando di un disco che inizia col suono di un pedale wah wah per chitarra con With No Shoes senza troppi fronzoli e peli sulla lingua.

Se dovessi essere tra i non-conoscitori della band capitanata dal folletto Tim Burgess inizia da qui e avrai molti spunti interessanti da assimilare oltre che del buon rock di pancia.

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