Un disco perduto, di cui all´uscita non mi ero accorto, inciso per la cooking Vynil invece che per la Arista. Titolo bruttissimo e copertina ancora peggio, sembra un rifiuto dark degli anni ’80. Ma poi si trovano le perle, "Buffalo" che riporta ai Church che conosciamo ed amiamo, quelli di "Milky Way" , testi intimisti, la voce calda e understated di Kilbey, le chitarre di Peter Koppes e Marty Willson Piper che dialogano e si scambianole parti . Una chitarra acustica introduce la canzone ed in corrispondenza del primo verso “snow came on friday, I gotta go, spending the winter in buffalo , esce da sotto una chitarra distorta addormentata. Rimaniamo a bocca aperta al primo ascolto. Questo disco ha avuto una promotion uguale a zero. "Louisiana" è introdotta da echi riverberati e Kilbey ci accarezza con la sua voce “...that’ s my story”. "No certainity attached" è veloce , upbeat. "Tranquility" e "This Is It" si perdono un po', inutili. "Another Earth" è un ascolto piacevole. Due grandi canzoni, due niente male e le altre dei riemipitivi, ma comunque un disco piacevole, forse solo sfortunato. Il cd regalato allegato si intitola " Bastard Universe", diviso in "Stage 1", "Stage 2", "Stage 3" e "Stage 4" (ma le tracce sono 6) e dura un'ora e 19’. Ma non riesco ad ascoltarlo, uno strumentale prog rock-ambientale fatto di echi e riverberi. Inutile. Purtroppo.

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