E al grido di «Il garage è mio e me lo gestisco io», seconda e ultima parte, ecco le Darts – aperta parentesi US chiusa parentesi, giusto per distinguersi dalla decina di omonimi più o meno attivi in scena.

Se le Rosalyns hanno pubblicato l'album garage più spensierato degli ultimi anni, le Darts hanno realizzato invece l'album garage praticamente perfetto, questo «I Like You But Not Like That».

Anche in questo caso, banda tutta al femminile di stanza tra Phoenix e Los Angeles, quattro ragazze – Meliza, Nicole, Christina e Rikky – di carismatica e bella presenza, il che non guasta (chiedere lumi ai fanatici accalcati sotto al palco all'ultimo festival beat a Salsomaggiore Terme), in fissa con il suono e l'immaginario propulsi dai Fuzztones ai tempi di «Lysergic Emanations» o giù di lì. Già dice tutto il video di «My Heart Is a Graveyard», il mio cuore è un cimitero, suono come da copione di un qualsiasi vecchio film dell'orrore di serie b in rigoroso bianco e nero, ad accompagnare le loro evoluzioni per cimiteri fuori mano e sedute di magia nera. Della serie «Piccole Deb O'Nair» crescono.

Quel brano, che le ha rivelate a me e a qualcun altro adepto al culto, sta dentro il secondo ep, uscito nell'estate del 2017: il primo e secondo ep, poi riuniti in «The Darts» del 2018, dicono che nel garage i germi sono ancora ben vivi e pronti a scatenare una nuova epidemia.

Pochi giorni dopo «My Heart Is A Graveyard», arriva «Me.Ow», l'album d'esordio, che non molla la presa e ribadisce a lettere cubitali la passione delle quattro: non è niente di nuovo, ma ad avercene di bande e di dischi che suonano ancora così, a 50 anni dall'esordio dei Sonics o a 30 da quello dei Fuzztones.

Le Darts non lasciano e sono pronte a raddoppiare.

A gennaio 2019 è la volta del singolo «Subsonic Dream b/w Bullet»: le ragazze prendono la tanica di benzina nell'angolo e la svuotano sul pavimento, bene fino all'ultima goccia. E dimostrano di avere coraggio da vendere: avrebbero potuto sopravvivere sul groppone di noi fanatici, continuando a spacciarci la dose quotidiana di farfisa e fuzz, in fondo sanno farlo benissimo. E invece accendono il cerino e appiccano il fuoco: addio al garage, resiste salda l'attitudine, ma quei due brani raccontano tutta un'altra storia, il suono s'ispessisce, le schitarrate furiose della nuova arrivata Meliza – che brava, da tenere d'occhio – prendono il sopravvento sul farfisa e, con «Subsonic Dream» in special modo, pare di essere ripiombati nel gorgo delle L7 più pese.

I fanatici col paraorecchie foderato di quello che volete non la mandano giù; quelli illuminati iniziano a fremere, sanno che da lì a poco ci sarà da godere. Jello Biafra non è un fanatico garagista ma che sia uno degli illuminati – per qualcuno, l'illuminato, la luce suprema, da 40 anni a questa parte – ne resta folgorato, le vuole vicino a sé, in giro per concerti e a casa Alternative Tentacles.

Fin qui, in poche parole, chi sono le Darts e cosa hanno fatto finora.

Per finirla, a maggio è arrivato «I Like You But Not Like That», che sempre in poche parole, è un mezzo capolavoro, con qualche incertezza qua e là, ma proprio le incertezze fanno risaltare quanto sono in gamba queste quattro ragazze.

E dopo Fuzztones e L7, giusto per dare qualche riferimento da prendere con le molle, dentro ci sento qualcosa di Dick Dale, qualcosa dei Doors e qualcosa dei Cramps, ma soprattutto tanto delle Darts.

Capaci di aggiornare la tradizione, magari fino al punto di inaugurare un auspicabile neo-neo-revival garage del nuovo secolo, grazie a brani come «Breakup Makeup», «My Way», le straordinarie «Break Your Mind» e «New Boy».

Ma anche di tradire i canoni, saltare le staccionate e suonare alcune delle cose migliori di questi tempi, a prescindere dal genere, su tutte «Don't Hold My Hand» e la title track, scure come il costume da pipistrello sfoggiato dalle quattro e il Nosferatu che fa capolino nel video della bellissima «Love U 2 Death», sanguigne come il rosso profondo che domina la copertina.

Per il poco che so della musica che gira ora, questa è la più bella a tutto tondo, ma di gran lunga proprio.

Bravissime Darts.

I maschietti imparassero come si fa.

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