La mente di questa band, la cantante Kemi Vita, ha oggigiorno all'attivo ben tre progetti, tra cui, oltre a The Dreamside, possiamo ricordare The Bloodline e Satyrian. Partiamo con una premessa: la musica delle tre band potrebbe essere riassunta sotto un unico nome, tante sono le similarità presenti nei loro sound. Ignorando questi piccoli ma incomprensibili capricci da musicisti, posso dire che il genere proposto dai Dreamside è di chiara matrice elettronica, ovviamente costituito da un substrato di suoni sintetici ed ammantato di quella fredda carica erotica riconducibile alla musica dark tanta in voga nei dancefloor tedeschi.

Il sound dei Dreamside, ad un primo approccio, non mi aveva pienamente convinto a causa della sovrabbondanza di architetture elettroniche, alle quali devo ammettere di non essere mai stato molto legato e che tuttora non riesco ad apprezzare pienamente. Ma dopo qualche ascolto più approfondito mi sono dovuto, in parte, ricredere.

In "Spin moon magic", album del 2005, la voce della bella cantante italo-olandese (che mi ha molto ricordato le sfumature sciamaniche e sensuali di Nebelhëxe nell'ultimo album "Essensual") ci trasporta tra sintetizzatori e percussioni elettroniche attraverso episodi ora delicati ora frenetici, ora carichi di pathos ora dotati d'appeal coinvolgente e danzereccio, nei quali chitarre e spunti gothic rock ricoprono soltanto una funzione decorativa. Sorprende la cadenzata e coinvolgente opener "Into a frenzy" così come la successiva "Forsaken", dove Kemi si cimenta in un trascinante e memorabile refrain paragonabile ad una versione depotenziata e femminile dei Rammstein, all'interno di un brano in bilico tra la delicatezza romantica dei synth, la severità elettronica delle percussioni e la melodia avvincente dal retrogusto folk-rock delle chitarre. Erano però evitabili gli scontati accenni electro di "The feast is set", pezzo in cui le linee vocali risultano fastidiose nel cercare ad ogni costo d'apparire perverse e maliziose. Da quanto si sarà probabilmente capito non amo particolarmente le abusate combinazioni tra ritmi dance-floor e musica oscura; se esse sono però eseguite con classe, non mi risparmio certo dall'ammetterlo. Ovviamente questo non è il caso della canzone in questione, e nemmeno della successiva "Open your eyes", che vede la partecipazione di Rogue dei Cruxshadows dietro ai microfoni.

La band sembra infatti perdersi in soluzioni ampiamente abusate nelle tracce precedenti, senza risollevare minimamente le sorti dell'album. Accade così che quasi tutti i brani che seguono siano ancorati alla già sperimentata e malriuscita fusione tra electro-dark e soluzioni gothic rock. È pur vero che ci sono alcuni passaggi godibili come l'ingresso di una voce maschile in "Spin moon magic" o gli assoli di "Dreaming all of you" e "Joyfire", tuttavia ciò non risparmia il gruppo da una costante caduta in territori freddi ed inespressivi, rendono i pattern elettronici veramente insopportabili (come nel remix di "Die Hoffnung" posto in chiusura). Non mancano in ogni caso note positive, come "Song of the sirens", di reminiscenza ambient, "Nocturnal", adagiata su di un tappeto elettronico mai invasivo e decorata da passionali refrain rock oppure il mix tra pop acustico, elettronica e gothic metal di "Slay your dragons". Una canzone in particolare, "Somewhere before", possiede una caratura visionaria, ancestrale solenne ed alienante. Sembra di stare di fronte ad un'altra band, come se i The Gathering di "Nighttime birds" avessero incontrato il più visionario degli artisti electro-goth della nuova generazione.

L'originalità delle poche canzoni apprezzate in questa sede mi consente dunque di assegnare una piena sufficienza a "Spin moon magic", ma è davvero un peccato che una canzone talmente intensa come "Somewhere before" sia stata sepolta all'interno di un contesto dove, purtroppo, abbondano soluzioni scontate e completamente prive di passionalità, qualità necessaria per la credibilità di una band ed indispensabile per la buona riuscita di qualsiasi album appartenente ad uno dei filoni di una musica sfaccettata come quella gotica.

Elenco tracce testi e video

01   Into a Frenzy (04:06)

02   Forsaken (05:24)

03   The Feast Is Set (04:17)

04   Open Your Eyes (feat. Rogue) (03:55)

05   Gates of Dawn (05:02)

06   Somewhere Before (04:47)

07   Spin Moon Magic (03:38)

Somewhere up in the night you can hear
(the unforgotten)
I bet you now to cleanse me pure
As i take the sacred path
Free thinking ever changing
During gain control
the spin moon magic
seems to revoke
Your crying yourself
oh silvery glow
ever a waiting to crawl
Somewhere close in the dark you can feel
(the unforgotten)
your downly mood
and ancient rights
for commen sense and expiration
God is the one who restrains
She goes down the light
the spin moon magic
seems to revoke
your crying yourself
oh silvery glow
ever a waiting to crawl
silvery glow
she drowns down the light
she drowns down the light
(goes down)
she drowns down the light
she drowns down the light
(goes down)
she drowns down the light
she drowns down the light
(down the light)
she drowns down the light
she drowns down the light
oh silvery glow
ever a waiting to crawl

08   Dreaming All of You (04:41)

09   Song of the Sirenes (01:52)

10   Nocturnal (04:45)

11   Joyfire (04:30)

12   Slay Your Dragons (05:34)

13   Die Hoffnung (dance version) (04:15)

Carico i commenti...  con calma