Avevo scommesso molto su questo album degli australiani The Eternal, l'ho cercato a lungo e quando sono riuscito a comprarlo ho avuto tutte le conferme che cercavo: si tratta di una bella rivelazione, una band che, a mio avviso, ha tutte le carte in regola per farsi strada nel proprio genere. "Sleep Of Reason" è la seconda prova del talentuoso gruppo scoperto da quei geniacci della Firebox, etichetta finlandese da sempre ottima matrice di giovani e promettenti band. Il genere del gruppo è, a somme linee, un gothic metal molto influenzato da cadenze doom, atmosfere romantiche "mydyingbrideiane" con echi di Anathema e Katatonia, una ricetta però estremamente orecchiabile e affascinante. Detto così sembrerebbe un gran miscuglio di tante influenze, un lavoro di un gruppo che, cercando di farsi ben volere sul maggior numero di fronti possibile si svende a scapito della qualità e della personalità. Niente di più sbagliato. Il disco è un concentrato di atmosfere decadenti e malinconiche, intrise di rassegnazione e rabbia piegata molto spesso al volere del destino, ed è composto da undici tracce quasi tutte degne di nota e ciascuna con una caratteristica particolare che la rende diversa dalle altre sue sorelle pur restando fedele all'idea originale.

Se l'apertura "Awaken, Arise" sembra una rapida discesa verso sonorità tipicamente doom, con la chitarra e la batteria lente a scandire un vorticoso incedere, la seconda traccia "Everlasting" si immette più sui binari del gothic metal. La voce del cantante è molto profonda espressiva e malleabile a seconda delle interpretazioni che lui intende dare (da notare la totale mancanza del growl, del quale però non si avverte affatto la necessità). La traccia è supportata dal bel lavoro di tastiere, ed ha forse il suo culmine emozionale nel break poco dopo la metà. Il suo chorus è orecchiabile ed energico, ma non per questo si tratta di musica facile: mescolando così tanti generi (e così bene), si rimane piacevolmente sorpresi e se il senso di deja vu c'è non è affatto pressante.

Mi sembra inutile descrivere ogni singola traccia, dal momento che, almeno stilisticamente, gli ingredienti sono gli stessi: un'intelaiatura gothic alternata da sprazzi doom e atmosferici, voce che talvolta sembra (volutamente) lontana, come se provenisse dalla parte più profonda della nostra anima, ottima parte ritmica e evocativo lavoro delle tastiere. E' sul piano delle sensazioni e delle emozioni che le canzoni si diversificano davvero, facendo davvero ognuna una storia a sé.

Momenti forse più significativi sono comunque, oltre alla già citata "Everlasting", "To Drown", "Hollow Inside" (forse quella più struggente e connotata da un ritornello emozionantissimo, in parte grazie anche alla seconda voce femminile), "A Dream's End" e la finale "Weight Of Empaty".

"Sleep Of Reason" ha la caratteristica di catturarti sin da subito con le sue atmosfere grigie e piovose, con la sua morbosa malinconia che si impossessa di te ed il suo fascino oscuro. Si fa ascoltare con estrema facilità, riprende da diversi generi e autori ma li amalgama alla perfezione confezionando un lavoro sinceramente degno di attenzione. Se state cercando qualcosa di facilmente assimilabile ma che sappia lasciarvi dentro qualcosa (e non sia la solita lezione gothic doom rielaborata in maniera farsesca) questo è il disco che fa per voi. Per tutti gli altri, per i doomsters più intransigenti, dategli comunque un ascolto, e sono sicuro che gli Eternal lasceranno anche su di voi una bellissima impressione.

Se il sonno della ragione genera mostri di questo tipo, ben venga "Sleep Of Reason", ottimo lavoro di questa band australiana da tenere sicuramente d'occhio.

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