Il nuovo fenomeno garage made in UK si chiama The Horrors.

Già da alcuni mesi i cinque ragazzini spadroneggiano su tutte le copertine dei vari magazine (NME su tutte). E non poteva essere altrimenti, visto che a sponsorizzarli è James Oldham (Patrick Wolf nella sua scuderia), boss della Loog e per anni redattore del NME. A vederli sulla copertina di "Strange House", il loro disco d'esordio, sembrano proprio la famiglia Adams, con tanto cerone spalmato in faccia.

Aldilà della Manica non erano tanto abituati a questa specie d'orgia controllata, a questo diluvio di chitarre spastiche, alle urla schizzofreniche e a tutto questo impazzare di suoni distorti e tribali, lontani miglia e miglia dalla solita solfa laccata e incravattata dei Franz Kaiser Bloc ed emuli vari al seguito. Gli Horrors sono forse la proposta più originale e meno british (ma pur sempre english) che ci è dato d'ascoltare da un pò di tempo a questa parte.

Brani come "Jack The Ripper", "Sheena is A Parasite", "Gil Sleeping", "Gloves" e "Excellent Choise", confermano quanto descritto sopra: sound sgangherato ed irresistibile, allucinato e coinvolgente. Marcio si, ma pur sempre griffato, come l'inchiostro, nero ed indelebile, che macchia le pagine delle riviste patinate che li ospitano, per darli in pasto alle tribù di cannibali musicofagi pittati come loro, matita nera e mascara di sera, divisa d'ordinanza at college, university or bank.

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