Il buon vecchio Paul Weller ha sempre avuto un dono naturale per la melodia. Lo ha dimostrato un pò in tutte le sue incarnazioni, anche nella pur leziosa veste anni 80 degli Style Council.
Però è con i Jam, e sopratutto con questo album (un po' ingiustamente dimenticato), che si è guadagnato il merito di venir considerato uno dei padri del Brit pop.
Perchè diciamolo: i Britpopper anni '90 si rifacevano, anche esplicitamente, ad una scuola di pop inglese lunga e onorata che vedeva nei Beatles il nome più prestigioso, ma attingeva anche al Bowie di "Hunky Dory" (capolavoro del Brit-pop ante litteram) e sopratutto alla linea Jam/Kinks.
Paul Weller infatti omaggia esplicitamente la geniale band dei fratelli Davies con una cover di "David Watts": accelerando il pur delizioso originale, lo porta in linea con l'ansia di velocità e essenzialità tipica dell'epoca punk.
Come ogni disco uscito nel bienno 77/78 anche "All Mod Cons" offriva l'obbligatorio omaggio alle sonorità del punk, qui presenti nei brevi e intensi assalti di "All Mod Cons" e "A Bomb In Wardour Street".
Ma è l'anima melodica che dona identità e rende ancora oggi attuale e godibilissimo il disco. Perchè la qualità di scrittura è molto alta, a partire da "To Be Someone (Dind't We Have A Nice Time", passando per "In The Crowd" e "The Place I Love" fino al piccolo gioiello finale "Down In The Tube Station At Midnight", dove si racconta una storia di violenza urbana con rabbia e delicatezza.
Se dobbiamo avvicinare a qualcuno la sensibilità musicale presente nell'opera dei Jam è certamente a quella dei Clash e dei sopracitati Kinks. Si tratta insieme di una musica diretta, evocativa e popolare.
Ed allora il perdersi nel supermercato del consumismo di "Lost In The Supermarket" dei Clash si specchia nel perdersi tra la folla di "In The Crowd" e la feroce critica sociale di "Mr.Clean echeggia i numerosi borghesi bersagliati dai Kinks ("Mr Pleasant", "A Well Respected Man", "Shangri-la" etc) ed è un attitudine che sarà ripresa dai Blur di "Parklife" e di "Charmless Man".
Certamente "All Mod Cons" non potrà essere annoverato tra i capolavori della storia del rock. Tuttavia un posto lo conserverà sempre, non come capostipite di genere ma come tappa importante all'interno della storia della tradizione pop britannica.
Carico i commenti... con calma