Efficaci; questa la prima parola che mi passa per la testa all'ascolto di questo ennesimo, superlativo, concentrato d'emozioni a firma The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble. Efficaci perché riescono ad essere immobili, fermi su loro stessi, impassibili, pur essendo mobili, apertamente dinamici. Efficaci perché il loro modo di trasmettere emozioni non coincide con nessun'altro in giro, forse vi ricorderanno qualcosa già udita nei Bohren And Der Club Of Gore oppure nel jazz sotterraneo e metropolitano di qualche sparuto e geniale artista americano, ma il loro modo, originale, di girovagare senza meta è prettamente loro, e di nessun'altro.

I TKDJE sono un gruppo messo in piedi da Jason Khnen e Gideon Kiers con l'intento di creare musica sotterranea, un possibile miscuglio tra jazz, ambient e colonne sonore, possibilmente se di film muti di inizio secolo.

Dicevamo immobili, in sospensione, quasi free nell'approccio, con quei sax, quei violoncelli, quella voce, a rincorrersi per tutta la durata del disco in questione; ovvio che i colori mostrati sono tutt'altro che invitanti: chiaroscuri grigio-nero, dark nell'animo, ambient, ecco, proprio questo è il termine che mi gira in testa al loro ascolto, ambient nell'animo, anche se tutto si muove e non giace in stasi impossibili, come dimostra l'altro progetto parallelo a firma The Mount Fuji Doomjazz Corporation, band nata, dagli stessi membri dei qui recensiti, per dar sfogo a girovaganti lande di stasi improvvisata, ambient noir come solo loro possono permettersi di fare (ve li consiglio, è uscito da poco il loro ultimo parto "Anthropomorphic").

Se dobbiamo fare un paragone con il passato, più che altro a quel "Here be dragons" che ne elevò il sound a totale astrattività "dark jazz" (come loro stessi si definiscono a partire dal nome), qui il tutto viene giocato diversamente, su altri livelli, sospensione, dove la voce della magnifica cantante Charlotte Cegarre viene messa un po' in secondo piano, per dar spazio agli strumenti che disegnano melodie su melodie, difficili da comprendere a primo acchito, ma che appena radicate per bene, grazie a diversi ascolti, nell'anima, avranno vita stabile lì, per sconvolgervi sottovoce, senza che un alito di vento vi disturbi.

Efficaci dicevamo...

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