Eccoci arrivati ai Kinks. In piena epoca British Invasion, quattro giovani ragazzi si facevano strada in Inghilterra proponendo la loro proposta musicale, consistente in un Rock 'n' Roll di chiara matrice Blues. Oppure Beat, come desiderate chiamarlo. I protagonisti sono due fratelli, rispettivamente Ray e Dave Davies. Due menti che avrebbero dato vita ad uno dei gruppi piu influenti e sottovalutata della scena Inglese degli anni 60.

Kinda Kinks, la seconda fatica in studio dei nostri, cominciamo subito col dire che l'influenza dei Beatles è presente eccome. Ecco, forse il rimanere perennemente all' ombra dei Fab Four ha notevolmente penalizzato il gruppo. Ma andiamo avanti, dopo il grande esordio Kinks, contenente tra l' altro quella che è definita la prima canzone Hard Rock, You Really Got Me, e tanti altri buoni episodi, la band sforna un disco che è chiaramente legato al predecessore, ma che ha in meno il coraggio e la spregiudicatezza che li avevano caratterizzati. Il sound è piu maturo e si vede, ma la mancanza di grandi hit, all' epoca fondamentali, sicuramente rende il platter sottotono. Non che manchino grandi esempi di Rock 'n' Roll all' interno del disco. Con Look for my baby subito si parte in quinta con un rock sfrenato, altri episodi degni di nota sono il Blues di Naggin'Woman e le ballate acustiche Nothing in this world can stop my worryin' 'bout that girl e la splendida So Long. C'è posto anche per una cover, Dancing in The Street, scritta dalle The Vandellas, o piu precisamente da un certo Marvin Gaye quando era alle prime armi all' interno del gruppo appena citato, e resa celebre dal duetto permettetemi di dirlo un po omosessuale di David Bowie e Mick Jagger, ma questa è un altra storia. Ottima la chiusura di Something Better Beginning.

Il 1965 aveva indubbiamente proposte musicali superiori, quali Highway 61 Revisited di Dylan, My Generation degli Who e la doppietta Help - Rubber Soul dei Beatles, ma è un album che funge da tassello per la ricostruzione musicale del Rock anni 60.

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