Band amata/odiata per eccellenza, i britannici The Kooks giungono al quinto album in studio con questo “Let’s Go Sunshine”.

Il nuovo lavoro di Luke Pritchard e soci arriva ad un solo anno dal best of con due (ottimi) inediti “The Best Of… So Far”, ed è co-prodotto da Brandon Friesen (talentuoso produttore statunitense pluripremiato con vari Juno Awards) e Chris Seefried (Fitz And The Tantrums). Se l’intenzione iniziale era quella di proseguire con le “sperimentazioni” del pessimo “Listen” di quattro anni fa, la band ha cambiato poi idea e ne è uscito un lavoro perfettamente e profondamente ancorato alla tradizione britpop.

Scaricati dalla pur paziente major Virgin (che ha aspettato quattro dischi per una raccolta prima di dare ai ragazzi il benservito), paradossalmente i Kooks danno vita proprio adesso al loro miglior lavoro dai tempi dello spettacolare esordio “Inside In/Inside Out” (quello contenente il superclassico “Naive”, per intenderci). “Let’s Go Sunshine” è un disco ispirato, guidato dall’ottima penna di Pritchard, che ci crede abbastanza da creare gemme pop davvero incisive ed ispirate (il britrock con chitarre corpose di “Kids”, la melodica cristallina di “Four Leaf Clover” – davvero un gran pezzo - , la più grezza “Tesco Disco” e la chiusura “No Pressure”, secondo singolo che riporta alle atmosfere solari e sbarazzine dell’ultravenduto esordio).

Non manca qualche leggera deviazione dal percorso british, a partire dal lead single “All The Time”, una sana nuotata in un mare deliziosamente eighties, passando per il punk rock di “Pamela” e per gli immancabili, sempre rimpianti anni sessanta (“Initials For Gainsbourg”). La produzione del duo statunitense è ottima, ed i Kooks suonano esattamente come devono suonare; magari l’impressione sarebbe ancora migliore se fossero stati tagliati un paio di pezzi (quindici per un disco del genere sono davvero tanti, e un po’ di ripetitività affiora), ma alla fin fine è un peccato veniale che può essere catalogato volentieri come voglia di essere “urgenti”.

I The Kooks in definitiva mettono a segno un buon tentativo di rimettersi in carreggiata, ripartendo saggiamente da dove avevano lasciato le ultime cose valide. Sarà il tempo il giudice migliore per decidere se la mossa è stata quella giusta.

Traccia migliore: Four Leaf Clover

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