The Lumineers sono un trio, Wesley Schultz cantante chitarrista, Jeremiah Frites batteria percussioni, Neyla Pekarek poli strumentista. Genere folk rock. Esordio su lunga distanza del gruppo. Anno 2012. Denver, Coloradio. Già dal primo brano si capisce che c'è qualcosa. Qualcosa d'altro che semplice musica. La voce del cantante colpiisce. Dolce ma anche rabbiosa a tratti. Siicura e pulita, Toni sommessi, quasi fatalisti ma pregni di vita.. Trasmettono sensazioni e fanno riflettere. Solo a chi sa fermarsi, e non fugge via. Si, perchè si potrebbe essere tentati di andarsene. Uffa che palle! Che lagna triste. Direbbero i superficiali. Meglio una lagna così, che mille finte allegrie. Questa è consapevolezza e forza. Consapevolezza del vero che si sta cantando e forza nell'esprimerlo. Sono geloso di questo gruppo. Preferisco che non abbiano successo e continuino a creare album di questo genere, piuttosto che perdersi nella notorietà. Non c'è bisogno di urlare e di alzare i toni. Qui è tutto chiaro. Musica che entra dentro e rende felici. I brani si assomigliano tutti con leggere variazioni. Pause e ritmi si alternano. Un album che non ha cadute. Anzi ha dei picchi: "Dead Sea" , "Subborn Love", " Big Parade", "Ho Hey", il più commerciale tra i brani. Ci sono momenti e momenti. Quest'album è nel momento.

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