E' tutto Reale, troppo reale.

Considerando che i The Magnetic Fields sono per me più un credo che un semplice 'gruppo preferito', pensavo che sarei risultato troppo poco oggettivo nel recensire questo disco.

Almeno era quello che credevo fino al termine dell'ascolto di "Realism", il nuovo arrivato in casa Merritt. Diciamo che la copertina poteva suggerire un qualche collegamento con il precedente "Distorsion", magari un sequel, magari la parte 'altra', magari solo un capriccio grafico. Tuttavia prendendo in una visione d'insieme tutti i pezzi e confrontandoli con i predecessori, mi accorgo che forse c'è ben poco da spartire. Stratificazioni massive di corde, sovraincisioni di vocalizzi e timidi ritmi danzanti. Un'apertura che ha di già sentito (vedere 69 Love Songs), un finale che non è del tutto un addio, e forse è meglio così. Insomma se proprio siete decisi, vi alzate al mattino con l'idea di dover prendere quest'album, allora correte e fatelo girare nel vostro stereo fino alla nausea. Vi piacerà. Se siete indecisi, ascoltatelo prima d'acquistarlo.

Trascendendo da discorsi di tipo monetario, Merritt non perde mai colpi, ed un punto va assegnato proprio al suo costante acume nelle liriche (italianizzato da lyrics n.d.a.) e l'abilità che gli permette nel 2010, con diversi progetti alle spalle, di produrre ancora qualcosa che faccia la differenza. Perchè nonostante tutto, se è il primo disco dei The Magnetic Fields che ascoltate, è difficile che possiate rintracciare qualche tautologia compositiva.

Elenco tracce e video

01   You Must Be Out of Your Mind (03:14)

02   Interlude (02:13)

03   We Are Having a Hootenanny (02:10)

04   I Don’t Know What to Say (02:32)

05   The Dolls’ Tea Party (02:19)

06   Everything Is One Big Christmas Tree (02:24)

07   Walk a Lonely Road (03:06)

08   Always Already Gone (02:41)

09   Seduced and Abandoned (02:23)

10   Better Things (02:33)

11   Painted Flower (02:12)

12   The Dada Polka (02:24)

13   From a Sinking Boat (03:26)

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