Scenario è il Rolling al suo massimo, pieno zeppo come non si era mai visto. Attori sono tutto il pubblico e Cedric e Omar i due capelloni che hanno un'aria tanto latina. Nell'atto primo ci si stupisce di come sia iniziato in orario il concerto. Nell'atto secondo ( 10 secondi dopo il primo ) si rimane catturati dalla melodia stonata e vibrante che viene suonata sul palco dai due strani menestrelli. Omar traccia delle linee nell'aria con la sua chitarra che il resto del gruppo insegue formandoci attorno delle canzoni inquiete e suggestivissime. Cedric essendo il terminale della follia del gruppo esprime con la sua voce la pazzia e l'agitazione a volte aiutandosi anche gestualmente. Il pubblico si assuefa in quella atmosfera un pò magica che ondeggia tra la calma piatta e il maremoto in cui il gruppo sembra essere totalmente a suo agio. Nell'atto terzo il concerto finisce e tutti si va a casa. Purtroppo quello che non appare in questa trasposizione teatrale del concerto dei Mars Volta è che Omar e Cedric sono due geni musicali, che il gruppo alle loro spalle e solido e testato, che la dimensione live è la loro preferita dove si possono svagare in tutte le improvvisazioni possibili è che il pubblico era piuttosto ben disposto nei confronti degli eroi che vengono da Marte.
Risultato di tutto questo un concerto da paura. Omar è bravissimo, i suoi riff danzano assieme alla voce di Cedric nelle orecchie dei presenti e si incastrano benissimo con l'operato della band. La voce di Cedric è estremamente versatile perchè può passara da ululii con picchi elevatissimi a un cantato bello cattivo come quello in stile At-The-Drive-In senza perdere una propria identità; inoltre lui è uno showman di razza che tiene incollata su di sè l'attenzione del pubblico con i suoi sprazzi di pazzia come infilarsi il microfono il bocca e urlare o le ormai famose perdite di equilibrio al centro del palco che tanto ci piacciono. Il concerto è molto lungo (due ore e mezza) ed è simile ad un unico viaggio nel loro mondo, in certi momenti sembra calare la tensione, ma quando uno meno se lo aspetta ecco di nuovo la tempesta; l'unica cosa di cui possiamo minimamente accusarli è di, in alcuni casi, è di eccedere con la pichedelia rischiando di annoiare. Nel marasma di canzoni segnalo solo "Take The Veil Cerpin Taxt" che mi è sembrata suonata con una foga impressionante.
Li consiglio a tutti e colgo l'occasione per mandare a fare in culo tutti gli stronzi che nei momenti di calma fischiavano ( ci sono a qualsiasi concerto ) e urlavano i classici "vai Omar". Veramente un bel viaggio.
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