Nel 2004 la Total Holocaust Record decide di pubblicare il lavoro di una one-man band londinese, The one, progetto del solo Evil Dark.

"Guardians inhuman" è un lavoro oscuro, cupo, opprimente, ma distante anni luce dal doom-black alla Dolorian, Nortt ecc ed anche dal Depressive di scuola americano. Xasthur, Leviathan, Nortt ti invitano nel loro universo parallelo di sofferenza e decadenza, ministri di un dolore (più o meno sentito, più o meno reale) che li attanaglia e che vogliono condividere con te, paladini della rassegnazione. The One NO: Evil Dark è una bestia schifosa che abita le fogne di QUESTO mondo; spedito laggiù a leccarsi le ferite medita vendetta scavandosi nel fango un varco verso la luce (che comunque nel disco non si intravede MAI).

Musicalmente parlando (era ora!) la proposta, pur mantenendosi in campo black metal, abbandona del tutto il riffing di matrice norvegese, affidandosi ad un thrash fangoso, suonato senza tecnicismi di sorta: il paragone che salta all'orecchio è quello con i Morbid di 'December Moon', band capitanata da Dead prima che entrasse a fare parte dei Mayhem; ma la prestazione vocale è diversa, più morbosa, Evil Dark urla, sbraita, riflette a voce alta, parla, sghignazza e rantola. La produzione underground esalta in particolare i bassi; la sezione ritmica ammorba l'ascoltatore con mid-tempos interminabili, claustrofobici... il pulsare del basso richiama quello del cuore ed in più di un caso si blocca di colpo, come un infarto sonoro.

Un disco consigliato a tutti coloro che amano le sensazioni oscure senza avere bisogno per forza di una doppia cassa sparata a mille, un cantante sputa tonsille ed una label di idioti che presenti il tutto come "True Black metal".

(Questa è la mia prima recensione non stroncatemi se la leggete; ho trovato fosse interessante leggere qualcosa di una band di cui si sa pochisssimo..)

PS: la copertina è un po' merdosa ma non l'ho mica disegnata io!

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