Le raincoats ragazzi che gruppo! Tre ragazze toste che se non hanno inventato il low-fi poco ci manca.

Il loro album d'esordio usci nell'anno di grazia 1979 ed è vergognosamente fuori catalogo. E' un insieme di suoni tesi, senza fronzoli. Tutto suona grezzo e primordiale: la batteria, la voce scazzatissima, le chitarre grattugiate, il basso.

Un richiamo inevitabile è quello ai Velvet Underground ma il sound dell'album somiglia a un esplosione di energia con schegge che si dirigono in ogni direzione. Il primo pezzo "Farytale in the Supermarket" è già energia punk che si proietta oltre, in arrangiamenti più complicati, nello stesso tempo catchy e ricercati.

Uno dei pezzi centrali dell'album è la notevole cover di "Lola" dei Kinks. Impressionante è la personalità con cui queste ragazze si impadroniscono della canzone e la fanno propria: "Lola" diventa un pezzo sporco, lancinante, puro poststpunk al meglio.

La strumentazione cerca di andare oltre la formazione chitarra, basso, batteria inserendo inserti di violino suonato come fosse un'altra chitarra elettrica, per dare l'assalto al fortino dell'ortodossia musicale, per suonare tutto alla cazzo di cane ma con una libertà totale che in periodi successivi  nella storia della musica raramente si ritroverà.

Inutile stare a citare ogni singola canzone, il concetto si è capito. Questo album è un capostipite del rock al femminile, purtroppo che pochi gruppi seguiranno davvero. Non anticipano le riot girls come qualcuno ha scritto perché le riot girls in confronto sono prodotti da supermercato, incellofanati e ben confenzionati. Questo esordio delle raincoats è roba genuina, senza conservanti. Come attitudine (non musicalmente) mi viene più in mente una ragazzaccia come la Polly J.Harvey ed il suo selvaggio esordio "Rid of Me".

Insomma scaricate.

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