Avrei voluto dire qualcosa di diverso, ma non posso che allinearmi con il parere di altri recensori ed appassionati. "The Parable of Arable Land" è uno dei dischi più sconvolgenti di sempre.
Siamo nel 1967, profondo sud degli USA, Houston per la precisione, la creatura del chitarrista Mayo Thompson, i Red Crayola, e una cinquantina di persone tra amici e parenti, denominati "Familiar Ugly". Il contesto storico è arcinoto, gli anni della cultura hippie, la psichedelica nascente, la rivoluzione sessuale, l'uso smodato di droghe.
I Red Crayola non cercano l'immediata notorietà, non provengono da ambienti alla moda come i contemporanei Velvet Underground, essi hanno obbiettivi diversi: cercare di liberare la musica da qualsiasi vincolo stilistico, strutturale e concettuale. Si sottopongono a vere sessioni di "Acid Test" dove in presa diretta verranno registrate le "Free-Form Freak-Out" orge strumentali a 100 mani, un insieme rumori generati da qualunque oggetto capiti a portata di mano.
Questo immenso capolavoro è alternato dall'uso di queste improvvisazioni con pezzi, diciamo, che hanno una qualche compiutezza. L'effetto è assolutamente spiazzante: le canzoni emergono dal caos più feroce restando oggetti eterei, surreali.
Come il primo pezzo "Hurricane Fighter Plane" che grazie a un giro di basso si eleva dalla prima violentissima "Free-Form Freak-Out" irresistibile la voce di Mayo che ricorda un Elvis in preda all'acido. Ovviamente il disco è molto frammentato, in ogni momento si percepisce la trans nel quale il gruppo imperversava, dissonanze strumentali, deliri vocali, urla, blocchi sonori sbalzati da un canale all'altro. Non mancano messaggi espliciti e prese di posizione come in "War Sucks" violenta invettiva contro la guerra. Il magma psicotico si dissolve in altri movimenti liberi divenendo curiose dissonanze immerse in un buio cosmico, ricalcando il concetto di viaggio lisergico tra echi, dissonanze, rumori, silenzi, curiosi suoni.
>Non ha molti paragoni questa musica. Si potrebbe notare qualche riferimento a Zappa, alla psichedelia americana tipo 13th Floor Elevators, all'avanguardia di Cage e Varlese, ammirati immensamente da Mayo Thompson, ma credetemi questo resta un capolavoro unico nella storia del rock, "rumorismo surreale" definirei questa musica.
E mi espongo ancor di più. Questo disco è strabiliante almeno, se non di più, dei capolavori del '67 (ricordiamo gli esordi di Pink Floyd, Velevet Underground, Jimi Hendrix, e "Stg. Peppers"), e merita a mio avviso, una totale e completa attenzione e diffusione.
>Credetemi...
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